TERAMO – La sua maglietta rossa del Città di Teramo e le rose rosse dell’adorata Valeria e della sua famiglia. Quella famiglia da cui si sarebbe mai immaginato un distacco così violento e doloroso. Tantissima gente si è stretta attorno ai genitori, al fratello e alla sorella, alla promessa moglie di Nicolino Puliti, nella chiesa parrocchiale dove il 2 settembre avrebbe dovuto entrarci da sposo. A San Nicolò è stata una mattina piena di dolore, tanto dolore. La folla in lacrime ha accompagnato con lo sguardo affettuoso i genitori di Nicolino distrutti: il padre, piegato su se stesso, che urlava a tutti l’aver perso un figlio amatissimo in un maledetto incidinte stradale, alle porte di San Nicolò,. Scene strazianti hanno accompagnato l’uscita del feretro, tenuto a spalle dagli amici in lacrime, accompagnato dall’applauso spontaneo che si tributa a chi, come Nicolino, era sempre sorridente e disponibile. In tutti resterà quell’immagine scolpita anche in un manifesto di addio degli amici Massimiliano e Vittorio, del 29enne col sorriso su volto «pronto a salire sulla moto o sullo scooter, al primo raggio di sole», come ripeteva ieri il papà Eros, frastornato e dilaniato dalla gravissima perdita. E poi via, verso il camposanto dove riposerà, con il feretro inseguito, baciato e toccato dagli amici del circolo tennis e da quelli della sua squadra di calcio, nell’ultimo contatto terreno.
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