Teramani in fuga dalla città per il sisma. E c'è già chi ha parcheggiato in piazza per la notte

TERAMO – Non era riuscita la mancanza di corrente e il freddo conseguentea far uscire i teramani dalle abitazioni, lo ha fatto il panico per il terremoto. Le tre forti scosse nell’arco di un’ora tra le 10.25 e le 11.23, di magnitudo dal 5.1 al 5.5 hanno portato in strada tanta gente, nonostante l’evidente difficoltà lungo i percorsi, che sono dominio da tre giorni di neve e acqua.
Scene di panico lungo le vie, di persone che scese dalle abitazioni alla seconda scossa, sono state colte in strada dalla terza, con vetrate delle abitazioni che tremavano e lampioni della pubblica illuminazione che dondolavano sulle funi della corrente elettrica. Apprensione evidente anche sui volti di chi stava gestendo un’altra emergenza, quella della neve e dell’acqua, ovvero i componenti del Centro coordinamento soccorsi riunito in prefettura e poi evacuato, anche perchè il palazzo di Governo a Teramo è in parte inagibile.
Da oco prima di mezzogiorno sono decine e decine i residenti che a bordo delle loro macchine hano invaso le principali direttrici cittadine verso la costa. Da viale Bovio a viale Crucioli, a viale Mazzini verso lo svincolo del Lotto 0 e poi lungo lo stradone è il caos. Lunghe colonne di autovetture intasano le arterie e in un caso, a viale Bovio hanno reso difficile il transito di un’ambulanza con un paziente iin codice rosso a bordo. E tutto questo avviene mentre i fondi stradali sono intasati di neve o, quando va bene, da mezzo metro di acqua.
C’è chi invece ha già prenotato il posto dove trascorrere la notte. Piazzale San Francesco, al terminal dei bus, è già intasata di autovetture: c’è perfino chi, armato di pala, ha pulito il posto auto dalla neve per parcheggiare.