Medici, infermieri e amministrativi della Asl a tempo determinato: in 191 rischiano di tornare a casa

TERAMO – La notizia è di quelle deflagranti, soprattuto perchè piomba all’indomani della grande infornata di nuovi assunti, soprattutto infermieri e operatori socio sanitari, con il rischio di arroventare la campagna elettorale per le regionali di febbraio, per il melvezzo di legare il lavoro, soprattutto in sanità, alla politica: 191 tra medici, infermieri, tecnici e amministrativi, potrebbero tornare a casa nella seconda metà di ottobre. Sono quelli assunti dalla Asl di Teramo con contratti a tempo determinato, il più delle volte, come per esempio gli infermieri, per sopperire alle carenze di organico ma per garantire i turni di riposo previsti dai contratti.
OSPEDALI IN GINOCCHIO. Un ciclone che rischia di mettere in ginocchio l’organizzazione dei quattro presidi ospedalieri e in alcuni casi interi reparti. Prendete ad esempioi i medici. Le unità operative di medicina risentiranno di vuoti di organico pericolosi con un riflessio sull’erogazione del servizio assistenziale non di poco conto. Sono infatti gli internisti quelli più rischio, 10. Ma ci sono anche 4 anestesisti, 3 ginecologi, 2 nefrologi, oncologi e urologi. Fino a contare un rischio defezione complessivo di 27 dirigenti medici.
NON SOLO MEDICI. Ma senza nulla togliere al contributo professionale dei medici, che risultano essere circa un sesto di questa emergenza numerica, è nel settore delle professioni sanitarie che il colpo verrebbe accusato con nefaste conseguenze. Sono circa 95 gli infermieri della categoria D con contratto a termine a rischio. Ancora a Medicina, ma anche nella dialisi e al pronto soccorso, così come a pediatria e Nido dell’ospedale Mazzini, oppure ad urologia e oculistica del San Liberatore di Atri, i riflessi negativi attesi. Ma ci sono anche 13 fisioterapisti, 11 operatori tecnici addetti all’inserimento dati, 10 ausiliari specializzati, 6 tecnici di laboratorio biomedico e 5 collaboratori tecnici.
I MOTIVI. C’è una progressiva tendenza (giusta) alla stabilizzazione del personale sanitario, con il privilegio dei posto fisso rispetto al tempo determinato, e per questo la Regione ha messo un paletto, stabilendo un tetto al plafond disponibile, ovvero il divieto di superamento del budget raggiunto nel 2009 per questo tipo di contratti. Da qui, calcoli alla mano, lo sforamento di circa 191 unità nei vari settori. Il che consiste in un piccolo paradosso, perchè la Asl resta sempre un’azienda virtuosa in Abruzzo, al punto che gli utili vengono redistribuiti agli altri Enti sanitari regionali, ma che la sua dote non può spenderla per contratti a termine nella misura superiore a quanto stabilito. Discutibile, soprattutto quando questi servono a garantire i livelli essenziali di assistenza.
I CONCORSI. Ma c’è una esigenza in più che giustifica queste assunzioni. La Asl sta assumendo da tempo e per farlo ha organizzato concorsi e concorsi. Molti sono in itinere, altri ancora sono da bandire. Se lo si fa è perchè esiste una ragionevole carenza di personale che nelle more della chiusura di queste procedure, vanno colmate. Come se non con i contratti a tempo determinato? Una specie di cane che si morde la coda, insomma.
SOLUZIONE POLITICA. Ve lo immaginate che sorta di boomerang potrebbe essere il ‘benservito’ a quasi due centinaia di lavoratori? In piena campagna elettorale. Per questo crediamo che la politica stia già muovendo le fila di una soluzione, che se non potrà riguardare tutti i posti in questione, sicuramente lo sarà per una buona parte di essi.