Dopo 75 anni resta ancora vivo l'erosimo della medaglia d'oro Ercole Vincenzo Orsini

TERAMO – In un largo Paladini ‘ripulito’ con il carro attrezzi dai vigili urbani che hanno multato alcune auto in divieto, Teramo e la sua sezione Manfredo Mobili dell’Associazione nazionale partigiani sono tornati ad onorare, come accade ogni 13 dicembre, il partigiano teramano medaglia d’oro al valor militare Ercole Vincenzo Orsini. L’eroismo dell’ebanista e liutaio, capo della resistenza antifascista teramana, morto trucidato dai nazifascisti a Montorio al Vomano 75 anni fa, è stato ricordato da Antonio Topitti, presidente dell’Anpi di Teramo. Noto con il nome di battaglia di Vicì, Orsini fu l’animatore del ‘Comitato segreto d’azione’ e di una banda partigiana. Nel 1979 gli fu conferita la medaglia alla memoria, Alla presenza degli studenti del Classico e del Di Poppa, Topitti ha ricordato come per tutti i teramani antifascisti Orsini è stato due volte eroe: «Fu ucciso barbaramente dal nemico superiore in numero e il suo corpo, all’indomani, portato sul dorso di un mulo affinchè venisse mostrato dall’invasore quale monito contro la resistenza». Alla cerimonia di quest’anno, svolta dinanzi alla lapide posta nei pressi delle Poste centrali nel 1976 e che oggi è quasi completamente scolorita, ha partecipato per la prima volte negli ultimi anni, anche il sindaco della città di Teramo, Gianguido D’Alberto. Una particolarità che è stata sottolineata da Topitti nella sua introduzione.