Tragedia elicottero del 118 a Campo Felice: il gip archivia l'inchiesta, nonostante l'opposizione dei famigliari di Davide De Carolis

TERAMO – Nonostante l’opposizione della famiglia di Davide De Carolis, come delle altre vittime della tragedia dell’elicottero del 118 precipitato a Campo Felice nel gennaio del 2017, il gip del tribunale dell’Aquila, Guendalina Buccella, ha archiviato l’inchiesta sull’incidente aereo. Secondo il giudice non è possibile ravvisare, dalle conclusioni delle indagini, posizioni di responsabilità a carico di chi aveva ruoli di garanzia rispetto a quell’elicottero e al suo volo in sicurezza. Questo perché, sempre secondo il giudice, buona parte delle azioni, gravemente colpose, del pilota, da sole hanno determinato l’incidente in cui morirono sei persone, tutto l’equipaggio e il paziente soccorso sulle piste da sci. Dunque archiviate le posizioni di Giulio Fini, 56 anni, di Roma; Maurizio Lebet, 57, di Cefalù (Palermo); Gianfranco Molina, 42, di San Gregorio di Catania; Roberto Noceto, 50, di Roma; Pietro Trabucchi, 55, di Sondrio; Alfonso Friolo, 55, nato di Viterbo, a vario titolo ai vertici della Inaer, la società che ha fornito mezzi e pilota al 118 per le attività di soccorso, indagati per disastro aviatorio e omicidio colposo.
«Le azioni dello Zavoli (il pilota dell’elicottero precipitato, ndr) nella scelta di proseguire il volo nonostante la scarsa visibilità – scrive il gip Buccella – e l’omesso utilizzo della strumentazione in dotazione all’aeromobile, e la manovra effettuata dopo aver perso il contatto con il suolo, sono state da sole sufficienti a determinare l’evento». Azioni che sono «risultate gravemente colpose per aver violato prescrizioni imposte dai regolamenti vigenti oltre che dal manuale operativo della compagnia, e quindi non imputabili in capo a coloro che rivestivano una posizione di garanzia». A chiedere l’archiviazione dell’indagine a carico dei  6 indagati era stato lo stesso pubblico ministero Simonetta Ciccarelli, dopo la discussione dell’opposizione alla richiesta di archiviazione presentata dai familiari delle vittime, rappresentate dagli avvocati Gennaro Lettieri ed Amedeo Ciuffetelli.
L’incidente si verificò il 24 gennaio del 2017, su un costone di Monte Cefalone a Campo Felice, nella fase di decollo del velivolo dopo l’intervento di soccorso sulle piste a Ettore PAlanca, sciatore romano che si era fratturato una gamba. Assieme lui nello schianto morirono Valter Bucci, medico rianimatore del 118; Davide De Carolis, tecnico teramano del Soccorso alpino; Giuseppe Serpetti, infermiere del 118; Mario Matrella, tecnico verricellista Inaer; Gianmarco Zavoli, pilota Inaer. Secondo il Gip che si è basato sulle valutazioni di diversi tecnici, primo tra tutti Stefano Benassi esperto mondiale di elicotteri e per questo consulente di spicco sui disastri aerei in Italia, la tragedia è da addebitarsi al solo pilota che non sarebbe dovuto ripartire da Campo Felice dopo l’atterraggio o comunque avrebbe dovuto interrompere il volo e tornare alla base. Sul volo radio assistito, lo stesso non poteva essere comunque utilizzato. Per il gip "Zavoli aveva tutti gli strumenti cognitivi e operativi per la valutazione del soccorso".