La cittadella della cultura prende corpo e vita: affidata la progettazione esecutiva FOTO

TERAMO – Da oggi, per chi non avesse finora creduto nella consueta concretezza della governance dell’università, il progetto dell’ex manicomio entra nel vivo, compie il passo formale che porterà all’apertura del cantiere. Il direttore generale dell’ateneo Rosalba Natale e l’ingegnere Raffaele Di Gialluca, dello studio Promedia di Teramo, hanno siglato l’atto di affidamento della progettazione esecutiva e definitiva del programma di ristrutturazione dell’ampio complesso che ospitava l’ospedale psichiatrico di Sant’Antonio Abate, in via del Melatino. «Da oggi in poi prende corpo e vita la cittadella cultura – ha premesso il rettore di UniTe, Dino Mastrocola – e voglio rassicurare tutti, anche chi metteva in dubbio la concretezza dei fondi: il finanziamento Masterplan è in cassa, è disponibile». Grazie a quanto fatto negli anni precedenti e grazie alla governance passata guidata dal rettore emerito Luciano D’Amico, aver intercettato quanto servisse per rendere concreto un sogno da sempre seguito dalla città, adesso si può fissare un calendario certo: 150 giorni per la riconsegna della progettazione, poi gara europea per l’affidamento dei lavori, cantiere da aprire obbligatoriamente entro il 31 dicembre, pena la decadenza dei finanziamenti. «Non sarà una sede dell’università – ha detto Mastrocola -, ci sarà anche l’università, ma ci saranno spazi per la città, principalmente per la cultura, ma anche per l’informazione, per la formazione, uno spazio aperto vissuti come una sorta d parco pubblico con il cittadino teramano che possa tornare a usufruire di questa struttura che per 20 anni ha potuto veder solo dall’esterno e immaginare».
«Il momento non esiterei a definirlo storico – ha detto Gianguido D’Alberto, che era accompagnato in pompa magna dall’assessore Stefania Di Padova, dai consiglieri Luca Pilotti, Martina Maranella e Maurizio Verna -. Per noi è un punto di inizio, Entriamo nella fase che da un’idea validissima passiamo alla necessità di un confronto, serio e approfondito, nel rispetto dei tempi necessari, con la città. Avvieremo da subito il dibattito all’interno del consiglio comunale per riempire di contenuti questa Idea progettuale per arrivare alla massima condivisione»