Stipendi TeAm a rischio, l'azienda diffida il Comune: "Pagamenti irregolari"

TERAMO – Qualche mese fa non fu possibile rispettare i versamenti contributivi, tanto che l’azienda è stata anche costretta a pagare le sanzioni previste, nello scorso mese di novembre il mandato arrivò decurtato di 170mila euro, la cui motivazione sembrerebbe non essere mai stata fornita. Adesso alla Teramo Ambiente sono a rischio gli stipendi, che come ogni mese avrebbero dovuto essere stati versati sui conti dei dipendenti. Ma questo accadrebbe perché il Comune non versa regolarmente il rateo dei pagamenti per il servizio di igiene urbana, stando a una diffida recapitata sul tavolo del sindaco Gianguido D’Alberto e degli organi pubblici preposti, a firma del presidente Pietro Bozzelli. Dagli uffici al terzo piano di via Delfico, si lamentano che il flusso di denaro, pari a 813mila euro al mese, non è regolare, oltre che essere versato a 60 giorni. A marzo, la somma finita nelle casse della municipalizzata è stato di appena 270mila euro, poco più di un terzo, ampiamente insufficiente per far fronte al pagamento degli stipendi e dei fornitori, con evidente difficoltà nel dover praticare una scelta, del tipo ‘chi paghiamo questo mese’, il personale o il fornitore del combustibile per far muovere i mezzi della raccolta porta a porta?
Trattandosi di un altro episodio del genere, con la situazione economico finanziaria dell’azienda non proprio rose e fiori, la governance ha deciso di intimare al Comune il rispetto del contratto e il pagamento per intero della somma dovuta.
Alla vigilia dell’incontro al tavolo delle relazioni industriali della Provincia, previsto per oggi, del quale la TeAm ha chiesto ancora un rinvio concordato per assenza dell’amministratore delegato Pietro Pelagatti, convalescente, si tratta sicuramente di una di quelle situazioni che non Vanni proprio nella direzione dell’abbassare i toni e la conflittualità invocata spesso dal sindaco D’Alberto. Che stavolta si trova anche ad assumersi la responsabilità di verificare perché avvenga questa interruzione, anche parziale, del flusso economico verso la TeAm. Addirittura, rumors riferiscono che il mancato versamento per intero degli 813mila euro. previsti, potrebbero essere valido motivo per non far presentare all’incontro odierno il presidente Bozzelli. Certo per la già traballante condizione della TeAm non incassare significherebbe per essa indebolirne servizi e progettualità, ma molti cominciano a ipotizzare anche una strategia dietro questi avvenimento che vorrebbero tendere a mettere in difficoltà la governance e il servizio.