La gara per il nuovo socio privato della Team rischia di saltare

TERAMO – L’asta per le quote private della Teramo Ambiente, potrebbe saltare e mandare a farsi benedire tutti i propositi di un eventuale rilancio della partecipata dell’igiene urbana. La novità arriva dal tribunale di Venezia, dopo lo scorso 26 marzo è stata depositata una proposta di concordato fallimentare nell’ambito della procedura che riguarda l’Enertech, la società che detiene il 49% delle azioni della TeAm. C’era molta attesa per scoprire se ci sarebbero stati altri competitor dell’imprenditore teramano Franco Iachini nella corsa all’acquisto della quota privata e la conferma di un interesse alla partita azionaria è arrivata ma sotto una forma che forse non era prevista. La proposta, fatta da una società al momento non conosciuta, è più ampia rispetto alla semplice acquisizione del pacchetto previsto dalla curatela fallimentare, ovvero le quote azionarie in TeAm, il 49% del capitale dell’Alto Sangro Ambiente, un terreno agricolo nel comune crotonese di Roccabernarda e il polo tecnologico di Alli, a Catanzaro, dove sono in custodia giudiziale diversi mezzi e attrezzature, bensì l’intera Enertech. Ovvero anche quelle poste attive, beni di altro valore e soprattutto alcuni contenziosi aperti che, qualora vinti, porterebbero nelle casse della società veneta dichiarata fallita, un consistente gruzzolo milionario. Come accade nelle procedure concorsuali, cioè, l’offerta riguarda tutto il fallimento, con proposte di soddisfazione dei creditori su percentuali da ritenersi congrue. 
Questa improvvisa svolta, dunque, potrebbe portare il curatore fallimentare Marco Basaglia a sospendere la procedura competitiva, i cui termini scadono il 16 aprile e che entro il 17 maggio, dopo eventuale gradimento del Comune, potrebbe portare un nuovo socio privato dentro alla partecipata. Il nuovo scenario, invece, oltre a far saltare tutto ciò, comporterebbe una dilatazione dei tempi, dell’ordine di almeno sei mesi/un anno. La TeAm si troverebbe di nuovo a che fare con l’Enertech all’interno della compagine societaria, con un privato al momento sconosciuto e senza possibilità di esprimere un gradimento. Ma soprattutto, i tempi così come ipotizzati rischierebbero di mettere in ginocchio la partecipata, vista la situazione attuale e l’impossibilità di gestire il corrente. Addio dunque alle ipotesi di un rilancio imminente, sui quali un pò tutti, dal Comune, ai sindacati, agli operai, si stavano adagiando.
Potrebbe però prefigurarsi un piano B: cioè che anche l’imprenditore teramano Iachini possa presentare una proposta di concordato fallimentare. Interpellato da ‘La Città’, non ha voluto commentare la notizia e soprattutto anticipare le scelte, rimandando ad una conferenza stampa la valutazione della nuova situazione. E’ ovvio che il valore complessivo della procedura è ben superiore, forse tre volte, alla proposta di 1,2 milioni alla base dell’asta per rilevare solo le quote private TeAm e quanto previsto nel pacchetto di cui sopra.