Il nuovo Liceo artistico Montauti sarà pronto per il 2022. Ecco il rendering di come sarà

TERAMO – Il nuovo liceo artistico ‘Montauti’ di Teramo potrebbe essere pronto per l’anno scolastico 2022-2023. Non si tratta di previsioni temporali da ‘Odissea nello spazio’ bensì da un indicativo ma concreto cronoprogramma elaborato dagli uffici della Provincia, che ieri ha ufficializzato lo studio di fattibilità che sarà alla base del progetto, come ‘la Città’ aveva anticipato il 6 giugno scorso. A settembre sarà infatti pronto per la pubblicazione il bando della progettazione esecutiva e definitiva, la cui aggiudicazione potrebbe concretizzarsi entro 4 o 5 mesi. Lo stesso tempo sarebbe poi necessario per chiudere il lavoro dei progettisti e passare alla consegna dei lavori (fine 2020): presumibilmente dopo due anni di cantiere, il nuovo Artistico di via Diaz potrebbe vedere la luce.
Si tratta come avevamo già detto di un intervento di demolizione e di ricostruzione, come ha sottolineato il consigliere provinciale delegato all’edilizia scolastica, Luca Francioni, perchè più conveniente, che metterà a disposizione della comunità scolastica e cittadina una struttura antisismica, in classe 1 e che punta a diventare un edificio ‘nZeb’, ovvero ad energia quasi zero, che consumano pochissima energia per riscaldamento, raffrescamento, produzione di acqua calda sanitaria, ventilazione e illuminazione.
COSTERA’ 5 MILIONI. 
Quasi 5 milioni di euro per la prima scuola nuova del capoluogo. Lo studio di fattibilità, approvato dall’Ufficio per la ricostruzione, è frutto del lavoro dell’ingegnere Alfonso Marcozzi in team con il Responsabile unico del procedimento, Marco Di Melchiorre (ingegnere dell’ente) e di Raffaele Tecce specialista della tecnologia BIM. Proprio questa tecnologia, presto obbligatoria su tutte le progettazioni pubbliche, dovrebbe ridurre al minimo i contenziosi e le riserve delle imprese, con conseguente riduzione dei tempi di procedura e realizzazione dell’opera.
UN LUOGO DELLA STORIA. “Un luogo dove si intreccia la storia più antica – ha dichiarato Francioni – e il contemporaneo e che, anche grazie a questo nuovo spazio concepito appositamente per una scuola dalla vocazione culturale ed artistica, potrà vivere una nuova stagione contribuendo a rivitalizzare il capoluogo che ha subito gravi danni dal terremoto. Adesso cercherenmo di fare il più veloce possibile, perché la politica e la Pubblica amministrazione devono responsabilizzarsi rispetto alle esigenze dei territori e delle comunità che hanno urgenza di risposte”.
PROGETTO CONDIVISO. Il dirigente del settore, Leo Di Liberatore e il Rup, Marco Di Melchiorre, hanno sottolineato come negli stessi spazi che si otterranno dalla ricostruzione, si ricaveranno più locali per la didattica e anche la palestra che prima non c’era”. La progettazione di fattibilità, fra le altre cose, è stata condivisa con il mondo della scuola e la dirigenza del Liceo, in stretta collaborazione con la dirigente Loredana Di Giampaolo.
LA POLITICA. “Non è solo una scuola nuova – commenta il presidente Diego Di Bonaventura -, è un nuovo concetto di scuola, aperta verso la comunità, che potrà ospitare mostre e iniziative, che rivitalizza il tessuto urbanistico di un’area che lambisce il centro storico. Insieme al Grue di Castelli, al Coreutico e al Dams di Teramo costituisce un Polo delle arti e della cultura della provincia teramana. Un patrimonio se tutti insieme sapremo collaborare ad un progetto comune”. Alla conferenza stampa è intervenuto anche il consigliere comunale di Teramo, Raimondo Micheli: “Una bella giornata per Teramo, il segno che non tutto è perduto: una scelta che indica un percorso. Avete avuto coraggio decidendo di abbattere una struttura che non presentava alcun pregio per ricostruire in sicurezza”.
IL PUNTO SULLE SCUOLE. La preoccupazione dei tecnici della Provincia, come espresso dal dirigente Leo Di Liberatore, è trovare sedi adatte per ‘parcheggiare’ gli studenti degli istituti che saranno interessati dai lavori di ristrutturazione, come ad esempio l’Artistico. "Abbiamo disponibili 60 milioni di euro – ha detto – e nei prossimi 5-6 anni avremo la necessità di eseguire le progettazioni in presenza degli studenti nelle classi. Sarà un problema in più da risolvere". Intanto il Comi di viale Bovio si avvia alla riconsegna, che potrebbe avvenire anche entro il mese di settembre: sono in fase di realizzazione i lavori di adeguamento sismico che porteranno l’indice di vulnerabilità della struttura da 0,38 a 0,82.