Ruzzo, nuove sorgenti dalla Montagna di Campli: ecco due milioni per potenziare la rete e dissetare la Vibrata

TERAMO – Un nuovo punto di captazione della Ruzzo Reti, ‘capace’ di una portata tra i 100 e i 200 litri al secondo di acqua, potrebbe risolvere le criticità idriche della Val Vibrata entro i prossimi due anni. Il progetto è stato ripescato da un cassetto dove giaceva sin dal 1998 e dove è rimasto nonostante un finanziamento del 2003: adesso, grazie al sostegno accordato dalla Regione Abruzzo, su iniziativa del Sottosegretario alla Presidenza della giunta regionale, Umberto D’Annuntiis, sono disponibili 2 milioni di euro per avviare l’importante investimento. La Ruzzo Reti comparteciperà a questa cifra con 800mila euro di fondi propri. Si comincia “con uno studio idrogeologico completo delle sorgenti, per verificarne quantità e qualità delle acque – ha spiegato il direttore generale Pierangelo Stirpe – che anticiperà la progettazione delle reti che porteranno l’acqua nella Vibrata". Non solo: sarà anche la prima sorgente che la Ruzzo Reti non capterà dal Gran Sasso.

Stop carenza idrica.
L’intervento viene iscritto come di "emergenza idrica" e davvero la realizzazione di nuovo condotte risolverebbe il problema di alcuni centri della Vibrata, come ad esempio Martinsicuro, Sant’Egidio e Ancarano, che d’estate o in particolari situazioni di siccità invernale, soffrono la carenza di acqua dai rubinetti. Ecco perchè a sottolinearne l’importanza è il sottosegretario D’Annuntiis che conosce le difficoltà del caso, da ex sindaco di Corropoli: "Grazie all’Ersi e alla sua presidente Daniela Valenza che hanno ritnuto prioritario questo intervento tra gli altri – ha detto -. Risolveremo due grandi problemi, non sguarniremo più gli altri Comuni chiamati a ‘cedere’ acqua a quelli che non ne hanno e garantiremo l’approvigionamento alle attività turistiche della costa".

Progetto riesumato.
Era stato lasciato per 15 anni nel dimenticatoio, questo progetto così importante, al contrario di quanto fatto invece dall’Acquedotto di Ascoli che da tempo ‘pesca’ da queste falde acquifere. Adesso diventerà realtà grazie anche alla capacità dell’ufficio tecnico della Ruzzo Reti di portare avanti progetto e direzione dei lavori insieme, con celerità di tempi e riduzione dei costi. "Riusciamo a riesumare l’intervento per la solerzia del governo regionale che ha dimostrato attenzione alle esigenze del nostro territorio – ha dichiarato il vicepresidente della Ruzzo Reti, Alfredo Grotta -. Crediamo di poter partire con tutti gli adempimenti e rispettare il limite temporale del 2021 per la sua realizzazione, come questa società ha dimostrato in altre occasioni di saper fare". Il cronoprogramma prevede l’affidamento dei lavori entro dicembre del 2020 e la conclusione entro il giugno successivo (2021)

Anche 200 litri al secondo.
Come ha spiegato anche il respnsabile dell’ufficio tecnico della Ruzzo Reti, l’ingegnere Berardo Nardi, "sono state individuate due aree dove verranno avviate le indagini idrogeologiche autorizzate dal Genio Civile e dove verranno realizzati i pozzi per le pompe di captazione". Si tratta di due zone di circa due chilometri quadrati, fuori dal perimetro del Parco, nel territorio dei Monti della Laga a Villa Lempa e a Campovalano, a circa 500 metri sul livello del mare. Per capire l’importanza delle sorgenti, basta considerare che ogni giorni la Ruzzo Reti mette a disposizione del territorio 1.500-1.600 litri di acqua al secondo e che soltanto la porzione messa ‘ a scarico’ da qualche mese alle sorgenti del Gran Sasso per i noti motivi di sicurezza, ammonta a 100 litri al secondo. Secondo le previsioni, il range compreso tra 100 e 200 litri che questa falda potrebbe garantire, è di sicuro un consistente contributo alla causa.

Altri lavori sulle condotte.
L’intervento, previsto nel piano industriale, impegna la Ruzzo Reti per oltre 800mila euro di fondi propri, spalmati sui due esercizii 2019 e 2020 e ce ne sono altri che renderanno la rete più moderna e funzionale, verso una graduale ‘rottamazione’ delle vecchie linee. Sono infatti 33 i milioni di euro necessari per appaltare i lavori con lo Sblocca Italia, mentre i fondi Masterplan serviranno per costruire la nuova condotta litoranea da Giulianova fino a Martinsicuro. Tempo tre anni, dunque, è il sistema acquedottistico sarà aggiornato.