Il murales di don Gianni a Piano Solare cancellato per uno screzio condominiale. Insorge il social FOTO

TERAMO – Non poteva esserci sfregio peggiore, nell’imminenza della ricorrenza del decennale dalla scomparsa di don Gianni Di Bartolomeo, che cancellare il murales ormai diventato, come l’amato parroco, un simbolo del quartiere Cona. E ancor più grave appare nel conoscere la motivazione che c’è all’origine della ‘passata di bianco’: uno screzio condominiale. Il dipinto che dal luglio 2010 fissava sul muro, consegnandola ai posteri, una scena tipica del quartiere, dove erano ritratti i veri protagonisti del rione della Cona-Piano Solare, oggi non c’è più perché uno dei sei condomini ‘proprietari’ del muro, ha ordinato dall’estero, dove risiede, di coprirlo con una mano di vernice.
Lo stupore, e certo anche l’indignazione e la condanna, da due giorni hanno inondato i social. Inaugurato dal sindaco Maurizio Brucchi e dall’allora assessore Rudy Di Stefano, su iniziativa di Mario Di Sante e dell’artista Marco Pace, e da quest’ultimo realizzato con la collaborazione di Attilio Spagnuolo, ex allievo del liceo artistico di Teramo, il murales ritraeva don Gianni Di Bartolomeo, il fido chierichetto Cristiano, il cane del quartiere, Argo e tanti giovani del rione oggi adulti. Era il tributo e al tempo stesso una certificazione del consenso unanime che don Gianni aveva riscosso tra i suoi parrocchiani, un segno di ringraziamento all’essersi speso, tra le sue tante opere, nella costruzione della nuova chiesa della Cona in particolare. Era il luglio del 2010 e l’idea artistica poggiava su una delibera dell’assemblea condominiale che autorizzava l’installazione, anche se per cinque o sei anni. Diventata un monumento del quartiere e trascorsi quasi dieci anni, si è pensato di ampliare il tempo dell’autorizzazione radunando i sei condomini e chiedere il placet alla presenza definitiva. Uno solo di loro, neppure residente in Italia, ha dissentito, sembra per vecchie ruggini. L’amministratore si è visto costretto ad aderire alla richiesta di cancellarlo e così è stato, dalla sera alla mattina. E con i colpi di pennello a ricoprire di vernice bianca quelle scene, quelle figure, quei volti, sono passati in un baleno tanti ricordi di una storia che la Cona ha vissuto intensamente, mai come in questo caso affezionata al suo pastore. Tanto intensi l’affetto e l’amore per don Gianni, tanto profonda è la costernazione per quanto accaduto. Il popolo dei social si sta muovendo perchè questo affronto venga riparato. Il passa parola ha toccato anche le corde dell’amministrazione comunale che a quanto pare sembra interessata, attraverso il sindaco Gianguido D’Alberto e l’assessore Valdo Di Bonaventura, ad intervenire per trovare una soluzione riparatrice, anche se il Comune è estraneo alla vicenda: il decennale dalla scomparsa di don Gianni Di Bartolomeo cadrà il prossimo 28 dicembre e alla Cona nessuno vuole che venga ricordato per questo affronto.