Popolare di Bari, D'Alberto alla Commissione: "La forza di Tercas sul territorio sia occasione per il rilancio"

TERAMO – La capillarità della presenza della ex Banca Tercas sul territorio abruzzese, prima regione per numero di filiali nel gruppo Popolare di Bari, sia punto di forza per il rilancio della struttura finanziaria. Lo ha ribadito a chiare lettere, nel corso dell’audizione dinanzi alla Commissione Finanze della Camera, il sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto. Il primo cittadino ha voluto ribadire, numeri alla mano, quanto la reale penetrazione sul territorio regionale, sia sinonimo di una fidelizzazione della banca, conservata nonostante la ex Tercas sia confluita nella più grande struttura della Popolare barese oggi commissariata. D’Alberto è stato poi chiaro su un altro aspetto: "Nessun dipendente resti indietro e la si smetta a dire che i problemi della Popolare di Bari sono cominciati con l’acquisizione della nostra vecchia Cassa di Risparmio.". Un concetto sottolineato anche dal parlamentare Cinquestelle eletto in provincia di Teramo, Antonio Zennaro, che ha invitato a ricordare come l’ingresso di Tercas in BpBari abbia costituito anche un sostanzioso sostegno ai conti della Popolare: "Invece di fare un mero calcolo dell’aumento dei crediti deteriorati – ha detto l’onorevole Zennaro – bisogna tenere conto di altri aspetti, come l’apporto della clientela ‘private’ assorbita dal bilancio, ma di altri prodotti come quelli assicurativi, senza contare che sono state acquisite anche le tesorerie dei Comuni abruzzesi, aspetto che fa anche per questo di Banca Tercas la prima in Abruzzo".
D’Alberto ha puntato sull’aspetto della salvaguradia della territorialità della banca, "le cui 97 filiali vanno tenute nella giusta considerazione non solo in questa fase del salvataggio ma anche nella prospettiva di un rilancio". Soddisfatto del fatto che sarà il Parlamento e non Bankitalia, a differenza del fallimento della Tercas, a scrivere la nuova storia della banca, il sindaco ha sottolineato la particolare situazione, all’interno dell’Abruzzo, della provincia di Teramo: "Viviamo la particolare realtà su cui bisogna sensibilizzare il Parlamento, di essere all’interno di un cratere sismico: se vogliamo intervenire in una prospettiva di ricostuzione di un territorio – ha spiegato D’Alberto – non dobbiamo soltanto pensare alla ricostruzione degli edifici ma anche di preservare quei presidi economici e sociali, che resistono a tutela di un territorio. Dirlo in questa fase delicata è importante: la Tercas in termini di raccolta, ha conservato numeri significativi che dimostrano quella forte fidelizzazione territoriale dei suoi clienti, su cui bisogna investire".
Dunque, inserire nei decreti attuativi tutte le garanzie possibili per salvaguardare il patrimonio umano della Tercas all’interno della Popolare di Bari: "La verteza deve essere unica – ha detto il sindaco di Teramo -. Pensare di ragionare in una ottica di differenziazione di territori o di spacchettamenti per ritagliare questa o quell’area di una struttura complessiva che ha la forza nella sua organicità, potrebbe avere ricadute pericolose per il tessuto sociale e per il futuro, al netto delle responsabilità del passato e del nuovo piano industriale". D’Alberto ha chiesto di inserire un emendamento nella conversione in legge del decreto che salva la Popolare di Bari, "che dia garanzie, che crei un clima di sereneità, di fiducia e di prospettiva per il territorio, di cui abbiamo necessità, l’introduzione di tutti gli strumenti, e penso anche al potenziamento dello strumento dello scivolamento all’esodo, affinchè nessuno resti indietro".