Coronavirus: «No ai tamponi a tappeto, troppo costoso e controproducente»

PESCARA – Ridurre al minimo la permanenza dei pazienti con sospetto di Covid19 nei pronto soccorso e attuare celermente il protocollo sanitario in caso di positività. Risponde anche a questa necessità l’ulteriore dotazione di dispositivi sanitari che "dopo Pasqua consentiranno di aumentare ancora il numero dei test con una produttività elevata". Lo spiega il direttore dell’Unità operativa complessa di microbiologia e virologia dell’ospedale di Pescara, Paolo Fazii, componente del Comitato tecnico-scientifico, istituito dalla Giunta regionale, alla redazione di "Sos Coronavirus". "L’alta produttività non vuol dire però che faremo tamponi a tappeto; cosa che sarebbe oltre che estremamente costosa anche del tutto inutile". L’alta produttività, approfondisce Fazii,"consentirà di lavorare su setting particolati di soggetti a rischio come gli operatori sanitari, i detenuti, le forze di polizia, i lungodegenti in Rsa, negli ospizi, i giornalisti o anche gruppi limitati e trovare soggetti asintomatici o paucisintomatici che potrebbero essere fonte di nuovo contagio. Alla somministrazione del tampone si potrebbe accompagnare anche il test sierologico per la verifica dell’immunità". Sulle tecniche sierologiche Fazii avverte però "che c’è un dibattito scientifico in corso perché nessuno sa se tale immunità possa durare nel tempo. Certo è che la ricerca sierologica da sola è fuorviante e, soprattutto, può essere praticata solo in strutture altamente professionalizzate e competenti abilitate alla esecuzione dei tamponi". Secondo Fazii in Abruzzo siamo ancora "sul plateau, vedremo una discesa ma sarà una lenta discesa. Speriamo di poter vedere la fine tra maggio ed i primi di giugno". L’intervista integrale a Paolo Fazii è pubblicata su fb, tw, instagram, youtube e il portale regionale.