Ricordato in questura l'assassinio del sottufficiale Settimio Passamonti

TERAMO – Cerimonia di commemorazione, questa mattina nella questura di Teramo, davanti alla lapide commemorativa, del 40esimo anniversario dell’uccisione dell’Allievo Sottufficiale Settimio Passamonti, a cui è dedicata la Caserma, con una cerimonia ristretta a causa della nota emergenza sanitaria in atto, alla presenza del Questore, Enrico De Simone, e con la benedizione del Cappellano della Polizia di Stato per la Provincia di Teramo, Don Carmelo Le Rose.

Roma, 21 aprile 1977: nel primo pomeriggio l’Università era stata appena sgombrata e la Polizia stava ai margini del quartiere San Lorenzo limitandosi a brevi cariche di alleggerimento, giusto per disperdere un esiguo gruppo di autonomi.
All’improvviso, le Forze dell’Ordine vennero fatte oggetto di una scarica di colpi d’arma da fuoco.
A terra restò l’Allievo Sottufficiale Settimio Passamonti, aveva 23 anni.
Altri tre agenti ed un carabiniere furono feriti, ma si salvarono.
Una mano vigliacca scrisse sull’asfalto dove era appena caduto il giovane :" Qui c’era un carruba, LORUSSO è vendicato". Il rito sacrificale di una logica aberrante era stato tristemente celebrato. 

Questa è la fredda cronaca di uno dei tanti assassini che hanno costellato i c.d. “anni di piombo”, anni in cui sembrò a troppi che la violenza di piazza prima e, successivamente, la lotta armata ed il terrorismo fosse una scelta di vita praticabile ed uno strumento utilizzabile per modificare gli equilibri politici e la forma costituzionale dello Stato. Il giudizio di questo fatto di sangue resta, ormai a distanza di quarant’anni, quel che era: il morto fu cercato a freddo per vendicare la morte di un altro giovane, senz’ altra motivazione politico-militare immediata.