Contagi all'ospedale Mazzini, interviene la Procura: la Asl ha rispettato i protocolli?

TERAMO – Nell’aria diffusa che riempie la sanità teramana che vorrebbe buttare la polvere sotto al tappeto dopo le polemiche su quanto accaduto all’ospedale di Teramo, gli ambiti della responsabilità degli amministratori Asl vengono ricostituiti di colpo con la notizia che arriva da Palazzo di giustizia e riportata questa mattina dal quotidiano il Centro: la procura ha affidato a un pool di magistrati il compito di chiarire il perchè dell’alto numero di contagiati tra medici e infermieri al Mazzini. La magistratura inquirente torna ad occuparsi di materia sanitaria, tornando a indagare in circonvallazione Ragusa dopo i tempi della gestione Varrassi, superando un misterioso embargo del passato, mai sufficientemente chiarito. L’obiettivo del pool (formato dai pm Davide Rosati, Laura Colica, Stefano Giovagnoni e Andrea De Feis), che ha aperto un fascicolo per il momento senza indagati, è quello di capire se il virus è circolato tra i reparti del presidio ospedaliero più importante della provincia perchè la Asl non ha adottato i necessari provvedimenti organizzativi e non ha adottato i protocolli previsti dal ministero della Salute, nei tempi e nei modi appropriati. Che al Mazzini sia accaduto qualcosa di particolare, rilevato anche a livello nazionale, è noto. Diversamente da altrove, infatti, il numero di sanitari contagiati è diventato rilevante in pochi giorni, raggiungendo percentuali di contagio rispetto al numero totale, di assoluta rilevanza, sfiorando i 100 casi. Eppure, le modalità di adozione dei protocolli sanitari anti-Covid 19 erano ben chiari sin da subito, e anche prima del primo decreto del premier Conte con cui venivano istituiti il lockdown e le restrizioni anche a livello sanitario. Adesso, in piena corsa per la nomina dei nuovi vertici aziendali, in particolare con la nomina del nuovo direttore generale (la Asl di Teramo è retta da un facente funzioni, dopo la prematura scomparsa di Roberto Fagnano, il direttore amministrativo Maurizio Di Giosia), dopo i tanti contagi Coronavirus e le bucce di banana su cui gli amministratori sono scivolati più volte, l’inchiesta della magistratura costituisce un altro banco di prova per l’affidabilità gestionale di un’azienda così importante.