Interamnia, ‘salta’ di nuovo l’evento sportivo ma non quello culturale

Il Covid, con difficoltà negli spostamenti e negli spazi per l’accoglienza, e la guerra in Ucraina incidono ancora, secondo gli organizzatori, lo svolgimento della Coppa

TERAMO – Ripartono le manifestazioni, la gente è tornata negli stadi, ai concerti, agli eventi di ogni genere ma la Coppa Interamnia, adesso è ufficiale, non si farà. Quanto avevamo anticipato nelle scorse settimane si è puntualmente verificato anche nelle motivazioni: il Covid e la guerra in Ucraina, che hanno inciso anche sull’organizzazione di altri tornei europei ed extraeuropei, facendo segnare una battuta d’arresto.

Lo ha comunicato lo stesso patron Pierluigi Montauti, riferendo che il permanere di “alti tassi di contagio in diverse parti del mondo e restrizioni negli spostamenti, non autorizza la partecipazione regolare di diversi club esteri“. Ma la maggiore preoccupazione degli organizzatori del torneo di pallamano è nei rischi legati all’accoglienza degli atleti nelle scuole teramane: “Gli spazi, solitamente deputati ad ospitare l’elevato numero di giovani e giovanissimi che giunge in città, non sono sufficienti e in grado di assicurare un adeguato distanziamento e una costante sanificazione, d’obbligo nella situazione di pandemia, con il rischio che possa innescarsi un focolaio dalle conseguenze difficili da gestire“.

E’ un momento difficile e poco felice quello che stiamo vivendo e anche la guerra in Ucraina aggiunge difficoltà al sereno svolgimento del torneo: “Si registrano – sostiene Montauti – diverse defezioni da parte delle squadre di nazioni del nord ed est europeo e al confine con i territori del conflitto, legate soprattutto alla preoccupazione delle famiglie per lo spostamento dei giovani atleti, per larga parte minorenni. Sono Paesi, tra l’altro, che fanno registrare le cifre più alte di partecipazione alla Coppa Interamnia, come ad esempio la Polonia”.

L’organizzazione trae però positivi segnali dalle adesioni registrate da parte dei club che vogliono venire a giocare a Teramo, per rimandare tutto al prossimo anno, quando il calendario prevederà i 50 anni del torneo sportivo. Sì, perchè se questo è rimandato, si svolgeranno regolarmente “iniziative e appuntamenti che consentano la partecipazione dei teramani al percorso verso il 50° anniversario della manifestazione, che ci auguriamo possa essere connotato solo dal brutto ricordo di questo periodo e svolgersi con la meritata celebrazione di un così ambito traguardo”