‘Cittadella della Carità’, la Regione raccoglie l’appello del vescovo Leuzzi

L’assessore Pietro Quaresimale pronto alla collaborazione con la Diocesi attraverso la formazione degli operatori sociali

TERAMO – Arriva dalla Regione Abruzzo e in particolare dall’assessorato alle Politiche sociali la prima adesione all’appello lanciato ai fedeli dal vescovo della Diocesi Teramo-Atri, monsignor Lorenzo Leuzzi, per un impegno diretto nella realizzazione di una ‘Cittadella della Carità’. “Siamo pronti ad una collaborazione fattiva e concreta con la Diocesi per la sua realizzazione – ha detto l’assessore alle Politiche sociali, Pietro Quaresimale, commentando l’iniziativa -. Si tratta di un’iniziativa di grande valore e importanza sociale perché viene incontro ai bisogni primari della fasce più deboli della società. Ed è un’iniziativa figlia anche di una scelta che la Regione ha fatto quando ha deciso di destinare i 10 milioni di euro provenienti dai fondi sul terremoto del 2016 alla ristrutturazione dell’immobile di via Taraschi a Teramo, di proprietà della Asp con una espressa finalità sociale. Come Regione, e in particolare come assessorato alla Formazione e Politiche sociali – ha aggiunto Quaresimale -, possiamo dare il nostro contributo finanziando corsi di formazione e perfezionamento professionale da destinare agli operatori che saranno chiamati ad un’attività diretta di gestione e controllo della Cittadella della carità”.

Il progetto della Diocesi di Teramo punta a tre obiettivi: dare continuazione all’azione di housing sociale avviata nel 2019, realizzare strutture di prima accoglienza per i senza tetto e creare gli strumenti per dare un aiuto concreto a coloro che, senza reddito e lavoro, rischiano lo sfratto esecutivo dell’abitazione che occupano. Peraltro, tra le azioni che il progetto prevede, figura la possibilità di formare operatori qualificati e abilitati.

E’ un passaggio dal quale la Regione non può chiamarsi fuori – sottolinea Quaresimale – ed è per questo che con la Diocesi avvieremo una interlocuzione che parte dalla collaborazione per la formazione degli operatori sociali, ma che potrebbe toccare anche altri aspetti del progetto. Del resto – conclude – nell’ultimo anno sono stati molteplici i diversi settori del sociale nei quali la Regione è intervenuta con progetti direttamente finanziati”.