Tragedia sulla strada dei Prati: auto fuori strada, morti zio e nipote, ferite le compagne

La Jeep va dritta in un tornante e atterra sulla stessa strada ma 50 metri più sotto. Le vittime incastrate nell’abitacolo: sono un operaio 43enne e un 28enne, paraplegico per un precedente incidente. Compagna e fidanzata salve perchè espulse dall’abitacolo: recuperate, ferite, dopo tre ore di lavoro tra boscaglia e rocce

PIETRACAMELA – E’ di due uomini deceduti e due donne ferite il bilancio di un gravissimo incidente verificatosi lungo la provinciale 43 che conduce ai Prati di Tivo dalla statale 80, nella prima serata. Secondo una prima ricostruzione i quattro viaggiavano a bordo di una Jeep Renegade e stavano rientrando a Poggio Umbricchio – luogo di residenza dopo aver trascorso alcune ore ai Prati di Tivo. A circa tre o quattro chilometri prima del bivio di Rio Arno, l’incidente: la Jeep è andata dritta a un tornante, ha divelto il guard rail ed è finita nel vuoto, compiendo un volo di circa una cinquantina di metri, tra boscaglia e rocce, ribaltandosi su un altro tratto della strada sottostante e finendo la sua corsa distrutta e accartocciata, sull’ultima curva prima del rettilineo che conduce all’innesto con la Teramo-L’Aquila.

Il conducente, Giorgio Bellachioma di 43 anni, dipendente di una ditta edile di Montorio e il nipote, Andrea Cecca, paraplegico a causa di un precedente incidente stradale e che avrebbe compiuto 28 anni a luglio, sono deceduti sul colpo. Le due donne – rispettivamente V.M.C., compagna 51enne di Bellachioma e G.B., fidanzata 21enne di Cecca – hanno avuto salva la vita e sono ricoverate non in gravi condizioni all’ospedale Mazzini di Teramo, perchè sono state sbalzate fuori dall’abitacolo nei primi ribaltamenti della macchina. Sono state recuperate doloranti e in stato di shock, nella boscaglia e tra le rocce dell’impervio dirupo, dagli uomini del Corpo nazionale di soccorso alpino della stazione di Teramo che hanno lavorato con cime e corde assieme ai vigili del fuoco del Nucleo Speleo alpino fluviale (Saf), dopo oltre tre ore di lavoro.

Alla luce delle fotoelettriche dei pompieri, mentre i carabinieri eseguivano i rilievi e aggiornavano il magistrato di turno, le due donne sono state calate giù dalla parete sulle rispettive barelle di soccorso toboga e trasferite nelle ambulanze. La strada si è trasformata in un luogo di pellegrinaggio di dolore: i parenti, la madre e zia delle vittime ha assistito al recupero delle due donne, piangendo a distanza i congiunti, le cui salme sono state rimosse dall’auto soltanto attorno alle 23, non prima di aver recuperato le due donne ferite.

Il sindaco di Pietracamela, Antonio Villani, è stato tra i primi a raggiungere il luogo dell’incidente, seguito più tardi dal collega di Crognaleto, Orlando Persia, ma anche dal presidente della Provincia, Camillo D’Angelo accompagnato dal delegato alla viabilità provinciale, luca Pilotti. Adesso divampano le polemiche per la scarsa sicurezza di una provinciale che è stata da sempre uno dei principali problemi della rete viaria montana.