Arrestato il conducente del furgone che ha investito le due amiche, uccidendone una

Tortoreto: domiciliari per il 40enne di Alba Adriatica alla guida del mezzo sul lungomare (dove vige la zona 30). Trovato positivo all’alcoltest, i carabinieri lo accusano di omicidio stradale per la morte di Roberta Fiano

TORTORETO – E’ stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di omicidio stradale, il conducente 40enne del furgone per trasporto persone che ieri sera attorno alle 21:30 ha investito due amiche all’uscita di un ristorante, uccidendone una e ferendone in maniera grave l’altra. Nei suoi confronti i militari dell’Arma – i rilievi sono stati eseguiti dal Nucleo radiomobile della compagnia di Alba Adriatica e della stazione di Tortoreto – contestano l’omicidio stradale: è stato trovato positivo all’alcol dopo gli specifici test a cui è stato sottoposto.

Secondo una prima ricostruzione, il mezzo furgonato viaggiava a una velocità eccessiva, in una zona in cui di recente è stata istituita la cosiddetta ‘zona 30’. L’uomo erta stato accompagnato per accertamenti in caserma e ascoltato durante la notte. All’esito delle analisi, che hanno trovato un tasso alcolemico maggiore del consentito, sentito il magistrato, il 40enne di Alba Adriatica è stato posto agli arresti domiciliari.

La vittima, Roberta Fiano, 56enne di Martinsicuro (nella foto), era in compagnia del figlio (illeso nell’incidente) e di un’amica di 51 anni, R.I., Uscivano da un ristorante sul lungomare Sirena, dove erano state a cena per festeggiare il ritorno a casa dopo un periodo di degenza ospedaliera. Il furgone è piombato su di loro mentre si trovavano a bordo strada e si accingevano molto probabilmente ad attraversare in prossimità delle strisce pedonali. L’incidente si è verificato tra lo chalet Odeon, sul lato mare, e l’hotel Costa Verde. I soccorsi sono stati inutili: Roberta Fiano è morta sul colpo, mentre l’amica ha riportato diverse fratture e un trauma cranico per cui è stata trasferita all’ospedale Mazzini di Teramo in gravi condizioni. Secondo i sanitari la donna non correrebbe pericolo di vita.