Detenuto albanese evade dal carcere di Castrogno

Secondo quanto si apprende, avrebbe segato le sbarre della cella e si sarebbe calato all’esterno con una corda, secondo la più classica e clamorosa delle fughe

TERAMO – Un detenuto 40enne di origini albanesi, con lunga pena da scontare, è evaso nella notte dal carcere di Castrogno, a Teramo. Lo rende noto Gennarino De Fazio, del sindacato Uilpa Polizia penitenziaria, spiegando in una nota che “da quanto si apprende, probabilmente avvalendosi di un filo d’angelo, avrebbe tagliato le sbarre della finestra della propria cella posta al terzo piano dell’edificio per poi calarsi mediante una corda e darsi alla fuga“.

Ci sara’ tempo e modo per approfondire la dinamica, ancora incerta per le notizie frammentarie che pervengono, ma di certo questo e’ l’ennesimo episodio che mette a nudo il fallimento totale di carceri colabrodo che non assolvono minimamente alla loro funzione“, aggiunge De Fazio, osservando che “questa volta, per fortuna, non ci sarebbero stati feriti, diversamente da quanto e’ accaduto solo giovedi’ scorso con la fuga di un altro detenuto dall’ospedale San Paolo di Milano, ma non comprendiamo cos’altro debba accadere perche’ il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e il Governo Meloni prendano atto della divampante emergenza penitenziaria e agiscano di conseguenza con atti tangibili e concreti“.

Il sindacalista, quindi, torna a sollecitare “un decreto carceri che, con procedure accelerate, consenta urgentissime assunzioni
straordinarie nel Corpo di polizia penitenziaria, mancante di 18mila unita’, la dotazione di adeguati equipaggiamenti e tecnologie e il deflazionamento della densita’ detentiva, nonche’, parallelamente, un legge delega per riforme complessive e strutturali del sistema d’esecuzione penale, particolarmente quello inframurario, che reingegnerizzino il Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria e riorganizzino il Corpo di polizia penitenziaria
“.