Operaio di 26 anni muore folgorato su un traliccio dell’alta tensione

La tragedia in tarda mattinata a Valle San Giovanni. Gianluigi Ragni era di Campli, lavorava per una ditta esterna al servizio di e-Distribuzione. Soccorsi inutili

TERAMO – Una tragedia sul lavoro si è verificata nella tarda mattinata di oggi nella zona tra Travazzano e Valle San Giovanni. Un operaio di 26 anni, Gianluigi Ragni di Campli, dipendente di una ditta esterna che lavora per e-distribuzione, è rimasto folgorato su un traliccio dell’alta tensione.

Da quello che si è appreso non c’è stata alcuna possibilità di salvarlo, perchè il giovane è deceduto sul colpo per la violenta scossa assorbita dal corpo. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 e i vigili del fuoco ma non c’è stata possibilità di soccorso. In questi momenti sono in corso le operazioni di recupero della salma sul traliccio.

Sul posto gli agenti della Polizia di Stato per chiarire la dinamica della tragedia. Tra le prime cose da accertare ci sono i motivi per cui quella linea elettrica dell’alta tensione portasse ancora corrente, nonostante gli operai della ditta fossero al lavoro e di chi è la responsabilità di aver messo a rischio la vita di un giovanissimo operaio.

Il medio legale Giuseppe Sciarra è intervenuto per l’ispezione cadaverica, in attesa delle decisioni procedurali da adottare da parte del pubblico ministero Davide Rosati. La vittima era in compagnia di un collega, che è stato poi quello che ha lanciato l’allarme. La salma è stata recuperata e composta attorno alle 16:30 e trasferita all’obitorio dell’ospedale di Teramo.

Gianluigi Ragni era un giovane molto conosciuto e non solo nella comunità camplese, di Campovalano in particolare dove viveva. Faceva parte di una comitiva di giovani molto affiatati, attivi nella pro-loco di Campovalano, che metteva l’anima in ogni iniziativa a cui prendeva parte, sempre disponibile e pronto dove c’era da lavorare. Tutti gli amici e quelli che lo hanno conosciuto apprezzandone le doti si stringono nel dolore al fratello Gianmarco, molto conosciuto quale gestore del centralissimo bar Calypso in piazza Martiri della Libertà a Teramo, il primo a raggiungere il luogo della tragedia e a soffrire un dolore immenso che per lui si rinnova a distanza di tanti anni dopo la perdita del padre nel 2007 per un altro incidente.

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