Su Rai 5 il docufilm sul ritrovamento a Sant’Omero della porta del Bataclan

In onda questa sera alle 21:15 con le testimonianze del tenente colonnello Grasso e del brigadiere che ritrovò l’opera di Banksy rubata a Parigi in un casolare in campagna. Una copia è presso il Comando Cc di Teramo (visibile a tutti)

TERAMO – Questa sera alle 21:15, su Rai 5, per ‘Art Night’, nella trasmissione condotta da Neri Marcorè, andrà in onda il docufilm ‘Banksy e la ragazza del Bataclan’, di Edoardo Anselmi, che parla della vicenda del ritrovamento da parte dei carabinieri, nelle campagne di Sant’Omero, della porta – firmata d Banksy – del locale parigino attaccato dai terroristi nel 2015. Tra gli intervistati nel docufilm, il tenente colonnello Carmelo Grasso, comandante del Reparto Operativo del comando provinciale dei carabinieri di Teramo (e fino al 2021 comandante del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Ancona) ed Emiliano Ferrante, il brigadiere dei carabinieri che ha ritrovato l’opera. Ricordiamo che l’opera recuperata dai carabinieri di Teramo e del Nucleo Tutela patrimonio culturale di Ancona, è contesa dal proprietario della sala e dalla città di Parigi. Una copia della stessa, realizzata dagli allievi dell’Accademia Belle Arti di Macerata, può essere vista da tutti, dal 31 marzo scorso, presso il Comando provinciale di Teramo.

(ufficio stampa Rai) Nascosti dall’oscurità, tre uomini incappucciati tagliano con una smerigliatrice i cardini della porta di uscita di emergenza del Bataclan, la sala da concerti dove il 13 novembre 2015 si è compiuta una delle più crudeli stragi terroristiche rivendicate dall’Isis in Europa. In seguito a quella tragedia, su quella stessa porta il noto street artist Banksy aveva realizzato “La Ragazza Triste”, in omaggio alle vittime dell’attentato. L’opera sembra sparire nel nulla, provocando rabbia e indignazione in milioni di europei. Poi di colpo, nel giugno del 2020, in un anonimo casolare a Sant’Omero, in provincia di Teramo, abitato da due ignari inquilini cinesi, fanno irruzione i carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale TPC insieme alla polizia francese: la porta del Bataclan è lì, nascosta nella soffitta dell’abitazione e avvolta alla meglio in un lenzuolo. Insieme alla porta vengono identificati anche i sospetti – in tutto 8 tra responsabili del furto e collaboratori – che il 23 giugno vengono processati e condannati a pene che arrivano fino a due anni di carcere. 

Il documentario ripercorre l’intera vicenda – dal furto dell’opera allo svolgimento delle indagini fino all’ultima controversia legale – raccontandola attraverso il punto di vista delle diverse parti in causa. Tra gli intervistati nel documentario, oltre al tenente colonnello Grasso e al brigadiere Ferrante, il comandante della Polizia giudiziaria francese presente la notte degli attacchi al Bataclan, ma anche uno dei ladri della Ragazza triste, con il principale sospettato di essere il committente del furto, un esperto di street art e di Banksy, una sociologa della street art e storica dell’architettura urbana, un avvocato esperto di copyright e il battitore d’asta di opere di street art dell’Artcurial di Parigi.

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