Circa 300 persone all’assemblea pubblica in largo San Matteo. Il primo cittadino annuncia anche che la tribuna del vecchio Comunale non sarà abbattuta
TERAMO – I cori sono intonati sul ‘liberiamo il Bonolis’ e non mancano quelli ingiuriosi contro l’attuale gestore dello stadio ed ex presidente del Teramo calcio, Iachini. I circa 300 partecipanti all’assemblea pubblica in largo San Matteo, organizzata dai gruppi della tifoseria organizzata (15 luglio 1913, Club Biancorosso e Vecchi diavoli) hanno ascoltato gli interventi dei rappresentanti dei gruppi e il professore Elso Simone Serpentini, uno dei più agguerriti nella difesa, a modo suo, della proprietà pubblica dello stadio di Piano d’Accio, tutti legati da un comune denominatore: ‘riprendersi’ l’impianto, togliendolo dall’attuale gestione privata, per farne davvero la casa della squadra di calcio della città.
Buone notizie sono arrivate dall’intervento del sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, che ha raccolto l’invito degli organizzatori a fare il punto della situazione sulla trattativa avviata con l’imprenditore per ‘riscrivere’ la convenzione del 2006, la famigerata convenzione che ha intrappolato l’impianto a una funzione molto poco pubblica. D’alberto ha ribadito l’intenzione, convinta, dell’amministrazione comunale di rientrare in possesso dell’impianto, sulla base della separazione della parte commerciale da quella sportiva.
Ma soprattutto si è dichiarato disponibile a un incontro con la tifoseria per approfondire anche il discorso relativo al progetto di recupero dell’ex stadio Comunale, regalando anche un ulteriore buona notizia: secondo l’impostazione dei gruppo di progettisti che hanno ottenuto l’incarico dal comune, la vecchia e storica tribuna non sarà abbattuta, contrariamente all’ipotesi iniziale. La riunione si è chiusa con la richiesta dei tifosi all’amministrazione: vogliono passi concreti nella trattativa entro metà gennaio, quando torneranno a fare il punto della situazione.
Ascolta il sindaco D’Alberto
