Pallamano, alla vigilia dei campionati italiani a Teramo decade il Consiglio federale

Sei consiglieri hanno rassegnato le dimissioni e fatto decadere il presidente Pasquale Loria. Il torneo tricolore di handball in carrozzina è in programma al Palasannicolò sabato e domenica prossimi

TERAmo – Con le dimissioni improvvise di sei consiglieri su 10, tra cui il vicepresidente vicario Stefano Podini, è decaduto il Consiglio della DFederazione italiana gioco handball, proprio quando il movimento si prepara alla disputa del campoionato italiano di pallamanoin carrozzina, in programma il 9 e 10 dicembre a Teramo, al Palasannicolò.

Oltre a Podini, “al termine di una lunga riflessione e a causa di una incompatibile visione e gestione politica della Federazione Italiana Giuoco Handball“, hanno rassegnato le proprie dimissioni anche i consiglieri Flavio Bientinesi, Vincenza Fanelli, Onofrio Fiorino, Massimo Petazzi e Giovanni Sorrenti, tutti eletti a rappresentare la componente affiliati. Non hanno presentato sfiducia al presidente Pasquale Loria i soli consiglieri Lucia Verticelli, Giuseppa Napoletano, Marcello Visconti e l’altro vicepresidente Gianni Cenzi. L’effetto è chiaro, si torna a nuove elezioni, anticipate rispetto alla scadenza del mandato.

I sei consiglieri hanno così motivato le dimissioni: “A fronte di una problematica ormai da tempo sempre più evidente, che ha visto il Consiglio Federale della Federazione Italiana Giuoco Handball sostanzialmente diviso sulla maggior parte delle decisioni più importanti per la vita federale, determinando una situazione non più risolvibile, che ha creato e sta creando disagi e insuperabili difficoltà, dopo aver chiesto le dimissioni, non accettate, del Presidente durante l’ultima riunione del governo Federale, al fine di tutelare l’interesse generale e il bene di tutto il movimento della pallamano italiana e della Federazione, i consiglieri federali Flavio Bientinesi, Vincenza Fanelli, Onofrio Fiorino, Massimo Petazzi, Stefano Podini e Giovanni Sorrenti, in data 5 dicembre 2023, hanno rassegnato le proprie dimissioni, comportando di conseguenza la decadenza del Consiglio Federale“.

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