Con Mimmo Luzii scompaiono un teramano verace e un grande ex campione dello sport

‘Il professore’ è morto in ospedale all’età di 78 anni. Vincitore milionario ai cavalli, era stato un atleta formidabile, campione regionale e italiano (con le Fiamme Gialle) nel salto in lungo

TERAMO – Si è tenuta alle 14 di oggi, al cimitero comunale di Cartecchio, la tumulazione della salma di Domenico Mimmo Luzii, noto con il soprannome del ‘professore’, uno dei personaggi tipici della veracità teramana, venuto a mancare nella giornata di ieri, all’età di 78 anni, all’ospedale di Giulianova dove era ricoverato.

Mimmo Luzii era conosciuto da tutti e lui conosceva tutti. Frequentatore assiduo dei portici centrali della città, portatore di ricordi, aneddoti ed esperienze, di buona parte dei quali era stato lui il protagonista, sornione sotto questi baffoni spioventi, ha rappresentato negli anni ’60 e ’70 uno dei più forti atleti che l’atletica cittadina potesse vantare. Lo ricordava spesso, assieme alla sua passione per le scommesse, che hanno costituito gioia e dolori della sua vita.

In un’intervista rilasciata qualche anno fa al collega Maurizi Di Biagio per la rivista ‘Teramani’, Mimmo raccontava del suo colpo milionario, quando vinse 68 milioni delle vecchie lire alla corsa tris di Pisa e si potè permettere di girare gli ippodromi più famosi d’Europa, da Ascott a Parigi, per soddisfare quello che era sempre stato un suo sogno. Coincidenza del destino, il suo funerale laico giunge proprio nello stesso pomeriggio in cui si tiene la Festa dello sport del Coni. Quello sport in cui è stato protagonista con la maglia della Polisportiva D’Alessandro, al camposcuola e in tanti altri campi di atletica in italia, anche con la maglietta delle Fiamme Gialle.

Nei salti in particolare aveva riscosso i successi maggiori, campione regionale per una decina d’anni nel salto in lungo e nel triplo, campione italiano di società, nel 1970, con il team sportivo della Guardia di Finanza. Ma anche nella corsa veloce, nella staffetta 4×100 e ancora nel salto in alto, il suo nome resta negli annali dei migliori risultati. in particolare a livello abruzzese. Se n’è andato portando con sè quel carattere estroverso, portato a socializzare con tutti, con una passione per le belle macchine. Lascia la moglie Sonia e i figli Veronica, Mario e Andrea.

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