Il teramano Umberto Adamoli ‘Giusto tra le nazioni’: da Podestà salvò centinaia di ebrei

Il prestigioso ricoscimento dello Yad Vashem israeliano assegnato allo ‘Schindler’ abruzzese. Il suo nome sarà scolpito sul Muro d’Onore a Gerusalemme. Era originario di Rocciano, si schierò contro i nazisti che volevano la rappresaglia dopo Bosco Martese

TERAMO – Considerato a ragione l’Oskar Schindler d’Abruzzo, a distanza di 62 anni dalla sua morte, per il teramano Umberto Adamoli arriva l’attribuzione, da parte dell’Ente nazionale israeliano per la Memoria della Shoah Yad Vashem di Gerusalemme, di ‘Giusto tra le Nazioni’.

E come nel caso dell’ex industriale tedesco (la cui impresa fu resa ancor più famosa nel 1993 dal film di Steven Spielberg, La lista di Schindler), il ruolo nel salvataggio di un numero indefinito di ebrei durante l’occupazione nazista da parte dell’ex tenente colonnello della Finanza teramano è reso ancor più significativo dal fatto che lui – tra il 1939 e fino alla Liberazione – fosse il Podestà di Teramo (e anche di Silvi).

Si è concluso infatti il complesso iter iniziato nel 2021 e promosso da Paola Fargion e Meir Polacco, volto all’attribuzione del titolo di ‘Giusto Tra le Nazioni a favore del cittadino teramano  Attraverso una ricerca lunga e minuziosa Paola Fargion e Meir Polacco sono riusciti a ritrovare alcuni discendenti dei tanti ebrei perseguitati italiani e stranieri che, destinati ai campi di concentramento durante la Shoah, Umberto Adamoli protesse, nascose e salvò dalla barbarie nazifascista, a rischio della sua stessa vita.

Non solo. Umberto Adamoli si distingue inoltre per un altro atto di eroismo, offrendosi in ostaggio ai tedeschi che intendevano operare una rappresaglia contro 100 inermi cittadini teramani a seguito dei fatti di Bosco Martese, la prima battaglia in campo aperto tra partigiani e truppe d’occupazione, tra i boschi di Valle Castellana e Rocca Santa Maria.

Nato a Rocciano di Teramo nel maggio del 1878, Umberto Adamoli – quinto degli 11 figli di Gelasio e Carolina Marotta (originaria del Salernitano), poi sposato con Clarice Cameli, si arruolò giovanissimo nella Guardia di Finanza, e per le valorose azioni di guerra nel maggio del 1916 fu decorato con la medaglia d’argento al valor militare: nel 1919 diventa Capitano e nel 1941 Tenente colonnello della Regia Guardia di Finanza. Dal 1939 è Podestà prima a Silvi e poi a Teramo, fino alla Liberazione ed è qui che compie le azioni eroiche che contribuiscono alla salvezza di innumerevoli ebrei triestini e stranieri dalla deportazione nei campi di sterminio nazisti. Muore a Teramo il 27 settembre 1962. A lui dal 2014 è intitolata la caserma della Tenenza della Finanza di Roseto.

A questo eroe rimasto nell’ombra per oltre mezzo secolo il Memoriale della Shoah Yad Vashem, lo scorso 7 dicembre, ha attribuito l’onorificenza di ‘Giusto Tra le Nazioni‘. Il suo nome sarà scolpito sulle pietre del Muro d’Onore del Memoriale a Gerusalemme e in una cerimonia pubblica, la cui data sarà definita dall’Ambasciata di Israele in Italia nei prossimi mesi, i discendenti riceveranno l’attestato di ‘Giusto Tra le Nazioni’ e la medaglia con impresso il suo nome.

Questa onorificenza – la più alta a livello mondiale – viene conferita dallo Stato di Israele solo dopo anni di rigorose indagini, valutazioni, ricerche ed è rivolta ai non ebrei che hanno agito in modo eroico a rischio della propria vita e senza alcun interesse economico e personale per salvare anche un solo ebreo dal genocidio nazista della Shoah. 

E poiché “chi salva una vita salva il mondo intero”, essa ha voluto premiare il coraggio di Umberto Adamoli che, durante il periodo più buio della storia dell’umanità, ha saputo scegliere ciò che era giusto e non ciò che forse sarebbe stato più facile.”

Non posso che esprimere l’orgoglio dell’intera comunità teramana per il riconoscimento del nostro concittadino Umberto Adamoli quale “Giusto tra le Nazioni” – sottolinea il sindaco di Teramo, Gianguido D’Albertoriconoscimento che conferma l’impegno, nella storia delle donne e degli uomini del nostro territorio, nella scelta della parte giusta da cui stare, nella difesa del valore della vita e della dignità umana, che vanno messi al centro di ogni azione, in ogni tempo e in ogni luogo. Per questo ringraziamo Paola Fargion e Meir Polacco per lo straordinario lavoro svolto e la famiglia Adamoli, con la quale nei prossimi mesi celebreremo insieme, con orgoglio condiviso, la figura di Umberto Adamoli ‘Giusto tra le nazioni'”. 

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