Accusato di tentato femminicidio si impicca in cella a Castrogno

Detenuto macedone di 37 anni trovato senza vita: a novembre a Capestrano aveva provato a uccidere la moglie con 10 coltellate. Aveva già tentato il suicidio con i farmaci

TERAMO – Era rinchiuso a Castrogno perchè indagato del tentativo di femminicidio della moglie a Capestrano, Jeton Bislimi, 37enne macedone, che oggi attorno alle 13 si è tolto la vita impiccandosi alle sbarre del bagno della cella dove era rinchiuso da solo.

Beslimi era al secondo tentativo di togliersi la vita: non c’era riuscito con i farmaci in precedenza perchè salvato in tempo. Stavolta però, l’unico agente in servizio per 100 detenuti presenti nella sezione, nulla ha potuto. L’uomo aveva incontrato a colloquio, due ore prima, il fratello, e nulla faceva presagire quanto poi è tragicamente accaduto. Avrebbe lasciato un biglietto indirizzato ai famigliari.

Beslini era accusato di aver voluto uccidere la moglie con 10 coltellate in diverse parti del corpo. Era successo a Capestrano,  lo scorso 14 novembre: poi tentò di farla finita, ingenerando un quantitativo imprecisato di farmaci. Nel mese di dicembre, il Tribunale per i minorenni dell’Aquila aveva sospeso la potestà genitoriale.

L’ennesimo suicidio in carcere alimenta di nuovo le polemiche per il mancato recepimento dei richiami del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria: “Siamo costernati ed affranti: un detenuto che si toglie la vita in carcere è una sconfitta per lo Stato e per tutti noi che lavoriamo in prima linea – ha denunciato Donato Capece, segretario generale del Sappe -“.

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