Salvato in ospedale dai cardiologi dopo un infarto e due arresti cardiaci

Soccorso a Campo Imperatore, il 53enne è stato trattato dalle equipe di Emodinamica e di Rianimazione cardiochirurgica al Mazzini di Teramo: in settimana è stato dimesso dopo l’angioplastica

TERAMO – È stato dimesso in ottime condizioni, dall’ospedale ‘Mazzini’ di Teramo, l’uomo di 53 anni di Viterbo salvato lo scorso 8 marzo da un malore in montagna; determinante anche tutta la fase che si è svolta dall’arrivo in eliambulanza all’ospedale di Teramo.

L’uomo, senza alcuna storia cardiologica di rilievo, aveva avuto un infarto miocardico all’arrivo della funivia di Campo Imperatore, esordito con un arresto cardiaco. Soccorso prontamente dai presenti ed in particolare da due dottoresse anche loro lì per sciare, che hanno iniziato il massaggio cardiaco e utilizzato il defibrillatore semiautomatico presente in stazione, è stato poi trasportato in elicottero al Mazzini. A bordo la rianimazione è proseguita con il dispositivo di massaggio cardiaco esterno automatico Lucas che esercita con elevata efficienza 100 compressioni toraciche al minuto.

Al Pronto soccorso del Mazzini è stato intubato e fatta la diagnosi di infarto anterolaterale esteso. In ospedale ha avuto un altro arresto cardiaco, ma il circolo del sangue è stato mantenuto grazie al massaggiatore Lucas in attività durante il trasporto nell’Emodinamica al secondo lotto. Nella Uoc, diretta da Franco De Remigis, il dottor Francesco Paparoni con l’equipe dell’Emodinamica e l’assistenza della Rianimazione cardiochirurgica, ha eseguito con successo l’angioplastica primaria con disostruzione dell’arteria discendente anteriore, tromboaspirazione e impianto di uno stent medicato.

È stato inoltre posizionato un contropulsatore aortico per facilitare il recupero dallo shock cardiogeno. In questa fase è avvenuto il risveglio spontaneo del paziente dopo oltre un’ora e mezza di manovre rianimatorie. Il paziente è stato quindi assistito per alcuni giorni nella Rianimazione cardiochirurgica diretta dal dottor Marco Cargoni e poi nell’Utic. Martedì scorso il ritorno a casa con recupero pressochè completo.

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