Sentenza acciaieria Thyssen, a UniTe l’estensore e il vice ministro Sisto

Al convegno si farà il punto dello stato dell’arte su responsabilità dolosa e colposa negli incidenti sul lavoro, dalla storica pronuncia della Cassazione del 2007 sul rogo dell’acciaieria

TERAMO – ‘A dieci anni dalle Sezioni Unite sul caso ThyssenKrupp’ è il titolo del convegno organizzato da Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Teramo, domani, venerdì 24 maggio, alle 9 nell’Aula Magna.

L’incontro di studi ha l’obiettivo di approfondire i temi della responsabilità dolosa e colposa e il relativo stato dell’arte dottrinale e giurisprudenziale, dalla sentenza delle Sezioni Unite del 2014, pronunciata dalla Corte di Cassazione, sul tragico rogo dell’acciaieria ThyssenKrupp di Torino, avvenuto il 6 dicembre 2007, in cui morirono 7 operai su 8 coinvolti. È previsto l’intervento dell’estensore della sentenza delle Sezioni Unite, Rocco Blaiotta, già presidente della IV Sezione penale della Corte di Cassazione, con il contributo del vice ministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto.

La prima sessione dei lavori, ore 9.30, presieduta da Nicola Pisani, ordinario di Diritto penale all’Università di Teramo, sarà dedicata al tema della responsabilità colposa. Interverranno: Sisto, Blaiotta, Carlo Piergallini, ordinario di Diritto penale all’Università di Macerata; Roberto Bartoli, ordinario di Diritto penale all’Università di Firenze; Mauro Catenacci, ordinario di Diritto penale all’Università Roma Tre; Alessandro Roiati, associato di Diritto penale all’Università di Roma Tor Vergata.

La sessione pomeridiana, ore 15, presieduta da Marco Pierdonati, associato di Diritto penale all’Università di Teramo, sarà incentrata sulla responsabilità dolosa. Interverranno: Stefano Preziosi, ordinario di Diritto penale all’Università di Roma Tor Vergata; David Brunelli ed Enrico Mezzetti, entrambi ordinari di Diritto penale all’Università Roma Tre; Irene Scordamaglia, consigliere della Suprema Corte di Cassazione. Seguiranno gli interventi programmati coordinati da Francesca Rocchi, ricercatrice di Diritto penale all’Università di Teramo. Le conclusioni saranno affidate a Nico D’Ascola, ordinario di Diritto penale all’Università Mediterranea di Reggio Calabria.

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