TERAMO – La moglie chattava oltreoceano con un detenuto rinchiuso in un braccio della morte di un penitenziario americano e lui l’ha saputo piazzando una "cimice" nel Pc della donna. Scoperto, è stato lasciato dalla coniuge e denunciato: adesso dovrà rispondere di intercettazione informatica e violazione della corrispondenza. A finire nei guai, tradito dalla gelosia, è stato un professionista di Porto Sant’Elpido (Ascoli Piceno) che all’epoca dei fatti viveva in provincia di Teramo. Era riuscito a inserire nel computer della moglie un chiavetta di registrazione che permetteva di intercettare tutte le parole digitate sulla tastiera del pc e dunque anche risalire al contenuto della posta inviata e dei contenuti della messaggistica in chat. Aveva così scoperto che la donna intratteneva contatti con un detenuto condannato a morte negli States, aprendo in alcuni casi anche le e-mail della moglie. Non aveva fatto i conti con il computer stesso, che dalla manomissione aveva accusato problemi tecnici che avevano costretto la moglie a far ricorso all’intervento di un tecnico informatico. E’ stato lui a scoprire l’esistenza della "cimice", portando la moglie alla denuncia del coniuge. Adesso il gip del tribunale di Teramo ha rinviato a giudizio il professionista, fissando il processo a dicembre.
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