360 milioni di debito da saldare entro il 31 dicembre

Altri 360 milioni di debito per l’Abruzzo da coprie entro il 31 dicembre prossimo. E’ la notizia che il governatore Chiodi aveva annunciato e che ha illustrato, nella costernazione generale, oggi. Regflash infatti rifersice che e’ pari a 528 milioni di euro la somma complessiva del Fondo Sanitario nazionale che, dal 2004 al 2007, è stata distratta dal sistema sanitario regionale. Il dato emerge dalla situazione dei disavanzi pregressi della sanità abruzzese, certificata dal Tavolo di monitoraggio composto dai Ministeri dell’Economia e della Salute e dal sistema delle Regioni. Questa mattina, a Pescara, il Commissario ad acta per la Sanità , Gianni Chiodi, ha reso note le cifre ufficiali dei disavanzi pregressi nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte anche il sub-commissario, Giovanna Baraldi, e gli assessori Alfredo Castiglione, Mauro Febbo, Angelo Di Paolo, Mauro Di Dalmazio e Federica Carpineta. "Invece di essere destinati alla cura delle persone malate ed al miglioramento delle strutture e delle tecnologie sanitarie – ha denunciato Chiodi – e anzichè dotare i nostri ospedali di servizi, di migliori strumenti diagnostici e di fornire maggiore assistenza ai pazienti, i fondi sono stati dirottati verso il bilancio regionale". Il Commissario alla Sanità e presidente della Regione ha spiegato anche il perché solo adesso sia emerso questo stato di cose. "Nel passato – ha argomentato il Commissario Chiodi – la legge prevedeva solo l’esame del conto economico della sanità. Dal 2009, la normativa ha, invece, introdotto un ulteriore strumento di verifica che è l’esame dello stato patrimoniale consolidato del sistema sanitario regionale che ha richiesto molto tempo ed è stata necessaria una sinergia di lavoro estremamente impegnativa. L’analisi, ormai ultimata ed effettuata dal servizio finanziario della sanità regionale, dal servizio bilancio e dei servizi finanziari delle Asl abruzzesi con il Tavolo di monitoraggio dei Ministeri dell’Economia e della Salute, è partita dall’anno 2000". Il commissario Chiodi ha spiegato, nel dettaglio, che "il Piano di rientro, gestito nel 2009 e 2010 dalle delibere commissariali, ha coperto 168 milioni di euro. Restano, quindi, scoperti 329 milioni di euro ai quali va aggiunta la variazione del gettito fiscale che, per effetto delle nuove stime del Ministero delle Finanze, si è ridotto a causa dei problemi economici del Paese. Per cui, complessivamente, entro fine anno, bisognerà trovare la copertura per 360 milioni di euro. Tuttavia, questo Governo regionale non ha intenzione di mettere le mani nelle tasche degli abruzzesi e farà l’impossibile per evitare un ulteriore ricorso alla tassazione". Quello dei 360 milioni di euro è un dato ufficiale ed inconfutabile poiché risulta dal verbale del Tavolo di monitoraggio. Secondo questo documento "la Regione Abruzzo ha, a suo tempo distolto, risorse del Servizio sanitario regionale per finanziare la spesa corrente con riferimento agli anni 2004, 2005, 2006 per complessivi 427 milioni di euro. Pertanto, non risultano irregolarità per le gestioni relative agli anni 2001, 2002, 2003 e poi per il 2008, 2009 e 2010. Inoltre, ha distolto risorse a copertura del disavanzo sanitario 2006, che ovviamente doveva essere fatto nel 2007, per 101 milioni di euro". In particolare, questi 101 milioni di euro di disavanzo emergono dal fatto che nel 2007 bisognava coprire il deficit sanitario con i fondi della fiscalità aggiuntiva, cioè quei soldi che gli abruzzesi hanno pagato in più per i servizi sanitari. "Invece, – ha rimarcato Chiodi – tali fondi furono utilizzati per finanziare altre voci del bilancio regionale". Il totale della somma distolta al Servizio sanitario regionale, secondo la valutazione del Tavolo di monitoraggio e del Comitato, quindi dello Stato, ammonta perciò, a circa 528 milioni di euro. "Si tratta di una tegola pesantissima che cade sulla Regione Abruzzo e sulla testa degli abruzzesi – ha detto Chiodi – proprio nel momento in cui questo Governo regionale è impegnato in un percorso di risanamento che non ha eguali in Italia. Infatti, – ha sottolineato – siamo e saremo la prima classe dirigente politica in grado di lasciare un debito inferiore a quello che ha ereditato. Ma lavoreremo in modo da ridurre anche il numero di primari e dirigenti". In sintesi, la situazione dei disavanzi pregressi è la seguente: per il 2004 la quota distratta dal FSR ammonta a 95 milioni di euro; per il 2005 a 135 milioni di euro e per il 2006 a 197 milioni di euro.