Rifiuti, per il Pd "inopportuna" la delega a Di Dalmazio

TERAMO – “Discutibile” giudica il consigliere regionale del PD, Claudio Ruffini, la scelta del governatore Gianni Chiodi di separare le deleghe Ambiente e Rifiuti in due distinti assessorati intervenuto anche per ribadire il suo disappunto per la decisione di conferire la delega ai rifiuti all’assessore regionale Mauro Di Dalmazio. “La delicatezza di tali questioni, dopo le vicende giudiziarie non ancora concluse –si legge nella nota di Ruffini – avrebbero dovuto indirizzare Chiodi ad una scelta “terza” del nuovo assessorato proprio per sgombrare ogni possibile illazione su presunti interessi di un gruppo politico di centro-destra teramano nella gestione dei rifiuti”.“La sensazione che si ha – incalza Ruffini – è che l’emergenza dei rifuti più che essere combattuta, sia alimentata e funzionale a giustificare altre scelte che possono portare ad esempio alla realizzazione di un inceneritore proprio a Teramo. Con l’emergenza ed i rifiuti per strada, diventa più semplice autorizzare la realizzazione di un inceneritore con un provvedimento urgente che non rispetta la legge regionale vigente”. E contro l’attribuzione della delega all’assssore teramano interviene anche il consigliere del Pd Camillo D’Alessandro: “La delega ai rifiuti a Di Dalmazio segnala una strana continuità con il Comune di Teramodove tra l’altro Di Dalmazio è stato assessore ed oggi riveste la carica di capogruppo di una lista di maggioranza”. “Non è intenzione del Pd criticare il governatore per aver scelto un teramano, piuttosto – conclude d’Alessandro – vogliamo sottolineare come questa decisione evidenzia che il presidente Chiodi non si fida più di nessuno e per le questioni cruciali della Regione Abruzzo ha bisogno di un suo eterodiretto”.