TERAMO – Il Wwf chiede torna a prendere posizione sulle tariffe del servizio idrico chiedendo che anche a Teramo si rispetti l’esito del voto referendario del 12 e 13 giugno 2011, quando i cittadini votarono la cancellazione dalla tariffa del servizio idrico della cosiddetta “remunerazione del capitale investito”. Per il Wwf si tratta di “un vero e proprio privilegio introdotto al fine di creare un profitto sulla gestione dell’acqua ed aprire così la strada alla privatizzazione di questo bene”. L’eliminazione di questa quota della bolletta (che è stabilita in almeno il 7%, ma che in alcuni territori d’Italia arriva fino al 20%), comporterà una diminuzione delle bollette dell’acqua. “Ad oggi – si legge in un comunicato diffuso dall’associazione ambientalista – nei Comuni della Provincia di Teramo non si è data attuazione alla volontà popolare, anzi la remunerazione del capitale investito è stata prevista anche nella pianificazione tariffaria fino al 2030. Il Comitato “Acqua Bene Comune” è intenzionato a portare avanti iniziative tese al rispetto del voto referendario nell’ambito della campagna nazionale di obbedienza civile “Il mio voto va rispettato” che prevede anche l’autoriduzione delle bollette al fine di rispettare il voto referendario e la sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato immediatamente applicabile il responso del voto referendario”. Il Comitato ha chiesto un incontro agli amministratori comunali della provincia di Teramo e ha provveduto a inoltrare una nota informativa al Presidente della Provincia, a tutti i sindaci dei Comuni del teramano, alla Ruzzo Reti ed all’Ente d’Ambito.
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