PINETO – Sono di incendio colposo e crollo colposo le ipotesi di reato sulle quali sta lavorando la procura di Teramo per l’incendio del metanodotto Snam che ieri ha fatto rischiare la tragedia nelle campagne di Mutignano di Pineto. Questa mattina il sostituto procuratore Silvia Scamurra ha effettuato un sopralluogo sul luogo del disastro, confermando l’apertura di un fascicolo di inchiesta su quanto accaduto e che deve ancora essere chiarito. Tutta l’area è sotto sequestro per permettere di effettuare la perizia tecnica e sul posto sono al lavoro gli esperti del nucleo antincendio dei vigili del fuoco di Roma. Al momento non risultano persone iscritte nel registro degli indagati. Al sopralluogo del magistrato hanno partecipato anche i componenti della famiglia Ferretti che non sono rimasti feriti dall’incendio. Intanto dalla direzione sanitaria dell’ospedale di Atri fanno sapere che sono ancora ricoverate le quattro persone rimaste ferite, tra cui un bambino di 10 anni, le cui condizioni non destano preoccupazione. La madre, che ha riportato ustioni di secondo grado su dorso, gambe e glutei, ha una prognosi di 20 giorni: per gli altri famigliari le prognosi variano da 10 a 15 giorni. Ieri erano state dimesse altre 6 persone, dopo essere state visitate in ospedale principalmente per stati ansiosi emotivi conseguenti allo choc.
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