TERAMO – Il gup Gianluca Sarandrea, su richiesta del Pm Gennaro Varone, ha dichiarato l’incompetenza territoriale del tribunale di Pescara in merito al processo sui presunti rimborsi facili alla Regione Abruzzo a carico degli ex assessori regionali Mauro Di Dalmazio, Angelo Di Paolo e Gianfranco Giuliante. I fatti contestati a Di Dalmazio e Di Paolo sono di competenza del tribunale di Roma, quelli contestati a Giuliante sono competenza del tribunale di Livorno. I tre sono accusati di peculato, il solo Di Dalmazio deve rispondere anche di truffa. Nel caso di Di Dalmazio vengono contestate una trentina di missioni, mentre l’utilizzo reputato improprio della carta di credito della Regione viene contestato anche a Giuliante e Di Paolo. Il fascicolo iniziale contava in totale 25 politici accusati, a vario titolo, di truffa, peculato e falso. Quindici posizioni sono state archiviate, le posizioni dell’ex governatore Gianni Chiodi, dell’ex presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano e degli ex assessori regionali Alfredo Castiglione, Paolo Gatti, Luigi De Fanis, Mauro Febbo e Carlo Masci sono state stralciate da tempo per competenza territoriale.
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