191 sindcati

TERAMO – Nonostante ancora ieri il direttore amministrativo della Asl di Teramo, Maurizio Di Giosia, ha pubblicamente ribadito che la Asl di Teramo, come anticipato da La Città il 2 ottobre scorso, farò di tutto per salvare i 191 tra medici, infermieri e amministrativi assunti a tempo determinato fino alla fine del mese, la trattativa sindacale si trasferirà al tavolo regionale. I segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil, Pancrazio Cordone, Andrea Salvi e Alfiero Di Giammartino. riferiscono infatti che il Dipartimento per la Salute e il Welfare della Regione Abruzzo ha convocato, per giovedì prossimo 18 ottobre, una riunione a Pescara per discutere proprio dei fabbisogni di personale nelle aziende sanitarie. I sindacati ribadiscono che si tratta di una «ghiotta occasione non solo per parlare e rimuovere nell’immediato ogni ostacolo alla proroga dei contratti a tempo determinato, senza i quali resta come unica alternativa la diminuzione delle prestazioni ospedaliere, ipotesi veramente drammatica non solo per la tutela della salute dei cittadini, ma anche sotto l’aspetto economico e sociale». Sotto accusa la norma nazionale che blocca al 50 per cento del parametro del 2009 il tetto di spesa per i contratti a tempo determinato, che la Asl teramana ha sfondato per assicureza servizi migliori all’utenza. «La posizione assunta, per la ASL di Teramo, già sotto organico, può significare una sola cosa, chiudere qualche Ospedale in alternativa darli in gestione a privati – dicono le organizzazioni sindacali -. Da una ricognizione effettuata a livello regionale e comparando i parametri individuati dal legislatore nazionale , popolazione/posti letti pubblici, la Asl di Teramo rispetto alle altre della regione risulta fortemente sotto organico, e considerata l’assenza sul territorio provinciale di strutture private, per i cittadini teramani significa liste di attesa infinite, curarsi fuori provincia e per il personale dipendente stress e malessere lavorativo».