TERAMO – L’essere nonna (anzi, bisnonna), recitare fino in fondo il ruolo matriarcale proprio della tradizione teramana, oggi che l’emergenza Coronavirus ne rimarca il significato protettivo all’interno di una grande famiglia: è quello che Enedina Rocchetti Strappelli ha inteso fare, preoccupandosi di confezionare con le sue mani, le mascherine anti-virus per un intera comunità, i famigliari, gli inquilini del palazzo, per le suore della Caritas, per i parroci della Chiesa di San Berardo a Teramo, ma soprttutto per il gioiello più caro per lei, il pronipotino Zeno. La mascherina per lui l’ha fatta con particolare amore, disegnandoci gli orsacchiotti. A 83 anni, al passo con i tempi, nonna Dina ha tradotto in chiave moderna l’arte del cucito e della confezione in casa, adeguandosi al momento e rendendosi utile con particolare ingegno: per produrre le mascherine in casa ha utilizzato perfino la fodera del vestito da sposa della figlia… Poi le ha distribuite, preoccupandosi di più persone possibile attorno a lei. Un gesto di amore e di solidarietà al tempo stesso, denso di senso protettivo di chi vuol rendersi ancora utile in un periodo di grande bisogno.
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