TERAMO – Un infarto acuto al miocardio ha ucciso A.R., il malato psichico di 44 anni, il cui cadavere in avanzato stato di decomposizione era stato rinvenuto lunedì pomeriggio sul lungofiume Tordino, all’altezza del vecchio stadio Comunale. Lo ha accertato l’autopsia eseguita nella serata dal medico legale Giuseppe Sciarra. Nessun segno di violenza sul corpo, soltanto i segni del caldo e del normale ciclo di degradazione del corpo. La morte dell’uomo è avvenuta in pochi attimi, durante la caduta nella scarpata lungo l’argine del fiume, nello stesso giorno della scomparsa dalla struttura sanitaria protetta della Asl dove il 44enne, originario di Crognaleto, era assistito da 14 anni. Ma in realtà A.R. non era scomparso dalla residenza sanitaria. Come tutti i giorni era uscito per la consueta passeggiata sul parco fluviale: uscendo aveva lanciato verso i compagni e gli infermieri un “io vado, pregate per me" che oggi suona come premonitore di quello che gli sarebbe successo. Orfano di entrambi i genitori, le cui tombe nel cimitero di Crognaleto spesso si recava a trovare, il 44enne aveva parenti nel lontano Canada.
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