Vaccino contro il cancro all’utero: dati sempre più confortanti

TERAMO – Domani, venerdì, a Colonnella, alle 20.30, all’hotel Bellavista, per la prima volta in provincia di Teramo sarà affrontato in un convegno diretto al largo pubblico l’argomento del vaccino contro l’Hpv.Si tratta di un avvenimento importante vista l’opera di prevenzione che la vaccinazione rende possibile: sconfiggere il cancro dell’utero. Val la pena dunque, attingendo a un ultimo documento Ansa, che relazione su quanto appena focalizzato in proposito in un convegno a Lisbona, di riepilogare le caratteristiche e i dati del vaccino. Il vaccino quadrivalente contro il papilloma virus (Hpv), principale causa del cancro al collo dell’utero, ha confermato la sua efficacia non solo nella prevenzione di questo tipo di tumore ma anche di altre patologie correlate ai 4 tipi del virus colpiti direttamente dal vaccino (genotipi 6, 11, 16, 18) quali le lesioni iniziali al collo dell’utero (efficacia nel 96% dei casi), i condilomi genitali (99%) e le lesioni pre-cancerose a vulva e vagina (100%). Lo dimostra un’analisi combinata di tre studi clinici di fase II e III che hanno coinvolto oltre 18.000 donne tra 16 e 26 anni. I dati sono stati presentati in occasione del Congresso europeo di ginecologia e ostetricia in corso a Lisbona e confermano, commentano gli esperti, "gli ampi e precoci benefici del vaccino, che vanno oltre la sola prevenzione del cancro al collo dell’utero".I nuovi dati, ha affermato il responsabile degli sperimentatori del vaccino alla Hull York Medical School di York (Gran Bretagna) Charles Lacey, "confermano l’immenso beneficio che la vaccinazione quadrivalente può fornire in termini di prevenzione sia alle donne sia alle autorità sanitarie. Una protezione precoce che si traduce in un rapido beneficio individuale e in un beneficio socio-economico a lungo termine".In particolare, il vaccino quadrivalente è anche efficace nel prevenire l’infezione da condilomi genitali causata dai tipi di Hpv 6 e 11: "Si tratta – spiega il presidente della Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo) Giorgio Vittori – di una delle malattie sessualmente trasmesse più diffuse, fastidiosa da curare, spesso recidiva e con gravi ripercussioni sulla vita sessuale e di coppia. In Italia si contano 125.000 casi ogni anno, per una spesa per il Servizio sanitario nazionale pari a 30 milioni di euro annui". Ad oggi sono 13 i paesi europei che hanno già raccomandato la vaccinazione anti-hpv per le adolescenti. Il via ai programmi di vaccinazione gratuita è stato deciso solo pochi giorni fa anche in Danimarca, Svezia e Lussemburgo, e raccomandazioni analoghe sono state fatte in Usa, Australia e Canada. Dall’inizio del mese di marzo, anche in Italia è partita la Campagna di vaccinazione gratuita anti-hpv che sarà estesa a circa 280.00 ragazze di 12 anni, coinvolgendo entro giugno tutte
le Regioni.