Teramo, è cominciato il countdown verso la fine

TERAMO – Il conto alla rovescia verso la fine del Teramo calcio è forse iniziato. A tre giorni dall’ultima data utile per salvare la situazione, il campionato, una storia di 95 anni, scappano tutti. E, sinceramente, dopo gli alti e i bassi, i colpi di scena, gli annunci e gli scoop, non ci meraviglia più. Gli ultimi in ordine di tempo si chiamano Roberto Proietti (per la terza volta) e Carlo Polverino (forse la quarta, abbiamo perso il conto). E con loro forse anche Tony Iannetti e il futuro delle meraviglie targato Ammazzalorso, Di Giuseppe, Di Iorio. Lo scriviamo con la morte nel cuore ma anche consapevoli che dopo questa agonia, è difficile pensare a un malato quasi terminale che si rialzi e cammini, fino a giocare un dignitoso campionato e magari salvarsi. Fantacalcio. Così come è fantacalcio quello che sta succedendo a Teramo in queste ore. Ore 15.30: l’incontro alla Banca di Teramo non sortisce l’effetto sperato. Proietti non riesce a "monetizzare" 300mila euro in assegni datati, sembra che ci provi anche presso altri istituti di credito dove la risposta è sempre la stessa: nessuna garanzia. Diventa difficile, insomma, l’operazione di salvataggio. La mazzata a questa cordata arriva in serata: è lo stesso Romy Malavolta, da Torino, che comunica al consulente Giuseppe Tedeschi di non voler vendere a cordate che ricomprendano Polverino e dunque il banco salta. Lo stesso Tedeschi torna ad occuparsi delle aziende di famiglia e il Teramo calcio, futuro compreso, ritorna di fatto nelle decisioni, dirette, di Romy. Che si affida al commercialista Marco Fraticelli, che fino ad oggi aveva "consigliato" la signora Verducci-Malavolta. Ecco allora un’ altra ipotesi, che riferiamo perchè siamo ossequiosi del diritto dei tifosi di sapere tutto quello che si muove, financo le boutade e le false notizie: rientra in gioco Aldo Di Francesco, che appena qualche giorno fa aveva "rumorosamente" lasciato la scena, buttando sul tavolo della raccolta pubblica 70.000 mila fiches, abbandonando il gioco. Stavolta la puntata è più alta, 500mila. Cioè la somma esatta che manca per regolarizzare la posizione del Teramo entro giovedì mattina, assieme alle 200mila della raccolta pubblica. Il diretto interessato smentisce, ma si sa anche che c’è un imprenditore importante (Calleri?) disposto ad acquistare ma dopo che la Covisoc avrò dato via libera alla Seconda Divisione del Teramo. L’abbiamo riferita anche questa. Ma lo confessiamo: non ci crediamo più. Anzia, siamo quasi sicuri che il banco di questa gioco sia ormai saltato e che dietro l’angolo ci sia l’uscita del casinò Teramo.