Blocco delle autorizzazioni per le strutture private: Ruffini attacca Venturoni

L’AQUILA – (Acra) – I Consiglieri regionali del PD Ruffini e Sclocco hanno presentato un’interpellanza all’assessore regionale Lanfranco Venturoni sulla sospensione delle procedure di autorizzazione ed accreditamento delle strutture sanitarie e socio-sanitarie pubbliche e private. I due consiglieri hanno ricordato che la L.R. n. 32/2007 rientrava fra gli impegni assunti dalla Regione Abruzzo nel vigente Piano di risanamento del Sistema Sanitario Regionale 2007-2009.  L’ attuazione della legge è stata resa possibile dall’approvazione dei Manuali di autorizzazione ed accreditamento, nonché delle relative procedure delle strutture sanitarie e socio-sanitarie con DGR 591/P del 1 luglio 2008. Ma con  Deliberazione n. 3 del 19 gennaio 2009, e cioè il giorno prima della scadenza del termine, il Commissario ad acta Gino Redigolo ha deciso di integrare detto Manuale, in particolare rispetto alla definizione del “regime sanzionatorio”, alla “definizione certa del personale indispensabile all’esercizio delle attività”. Secondo i consiglieri del PD la Deliberazione del Commissario pone di fatto un blocco a tale regime di autorizzazione ed accreditamento, blocco la cui durata non è preventivabile dalla Deliberazione assunta. Di conseguenza questa decisione ha l’effetto di prorogare indefinitamente tutte le attuali autorizzazioni provvisorie ed accreditamenti provvisori delle strutture pubbliche e private, sottraendo le stesse all’obbligo di adempiere ai nuovi standard di qualità. Nel frattempo, ricordano i Consiglieri regionali, numerose domande di autorizzazione sono pervenute ai Comuni abruzzesi sia per l’adeguamento delle strutture esistenti sia per l’apertura di strutture sanitarie e socio-sanitarie che risulterebbero sospese. Per il consigliere regionale Ruffini “da un lato appare necessario apportare alcune integrazioni applicative ai Manuali, dall’altro non è plausibile che nel frattempo si blocchi senza una data certa una procedura che non solo è parte integrante del Piano di risanamento, ma è anche fondamentale per ristabilire un sistema di regole per il pubblico e per il privato a garanzia del cittadino”. In questa maniera, aggiunge Ruffini, non solo viene disatteso il Piano di Rientro Sanitario “ma si costringono molte strutture pubbliche-private a non poter operare”. L’assessore Venturoni, dice Ruffini “come al solito non prende nessun impegno, nascondendo il suo immobilismo dietro l’eventualità che gli accreditamenti portino la Regione a stipulare nuove convenzioni. A Venturoni voglio ricordare che per la Regione non vi è nessun obbligo di legge che le imponga nuove convenzioni con i privati che andranno ad incidere sul bilancio regionale; anzi la legge regionale 32/2007 prevede che questi accordi ed accreditamenti, se necessari, siano fatti in piena trasparenza attraverso appositi bandi. Questa legge, che tutte le Regioni con una sanità che funziona hanno da anni, serve a disciplinare un settore della sanità importante tutelando i cittadini abruzzesi ed offrendo loro una maggiore qualità ed una risposta più efficace ai loro bisogni “.