Continua la protesta dei dipendenti di Abruzzo Engineering

TERAO – Una cinquantina di lavoratori di Abruzzo Engineering, in mobilitazione per scongiurare la
liquidazione della società misto pubblico privato controllata al 60% dalla Regione Abruzzo, sta manifestando con cartelli e striscioni davanti al Tribunale dell’Aquila, dove ha sede la procura della Repubblica dell’Aquila, istituzione che sta indagando su due inchieste che coinvolgono la stessa società. Una delegazione ha chiesto un incontro con i Pm, Antonietta Picardi e David Mancini, titolari di due inchieste che sfiorano la società: lo scopo dell’inedita protesta, è fare chiarezza su un colloquio tra il presidente della Giunta regionale, Gianni Chiodi – che come socio di maggioranza deve decidere le sorti del sodalizio – e il pm Picardi. La circostanza è stata citata in una nota dei dipendenti, e secondo loro sarebbe emersa "dall’iniziativa dell’onorevole Giovanni Lolli che interroga il Ministro Alfano chiedendo cosa si celi dietro le parole del presidente Chiodi che ha dichiarato
‘di non poter procedere affidando commesse ad AE perche’ espressamente impedito dalla magistratura ossia, tradotto da noi, se sia vero che la sostituta procuratrice Picardi avrebbe minacciato il presidente Chiodi con le parole, riferite in più occasioni pubbliche dallo stesso presidente della Regione". Ieri sera Chiodi aveva smentito il fatto. "Sulla questione Abruzzo Engineering – aveva spiegato – non ho mai ricevuto pressioni dalla Procura e il motivo per il quale non ho mai affidato nessun lavoro diretto è che non c’è certezza della natura giuridica in house della società. Ho detto più volte, questo sì, che ritenevo di non essere stato coinvolto in vicende giudiziarie proprio perchè la Regione, da quando ci sono io, non ha proceduto a fare nuovi affidamenti diretti. Ho cercato di gestire la crisi in maniera obiettiva tentando di fornire delle risposte certe senza, nel contempo, alimentare false speranze. Non ho mai trascurato, nè sottovalutato, in questi mesi, il problema della
possibile perdita dei posti di lavoro giocando sulla pelle dei dipendenti, nei confronti dei quali nutro grande rispetto e  solidarietà perchè vittime anch’esse di quel sistema". Il presidente ha rimarcato "l’infondatezza e la poca sostanza di accuse che mi vengono rivolte, molto spesso aspre e poco rispettose di un lavoro che, in questi mesi, mi ha visto impegnato nella massima trasparenza e correttezza istituzionale". Abruzzo Enginnering dà lavoro a circa 200 persone, non ha commesse ed una perdita di bilancio di circa 19 milioni di euro.
L’assemblea che avrebbe dovuto decidere il rilancio o la liquidazione dell’azienda, fissata per il 17 novembre scorso è stata rinviata di una decina di giorni per l’occupazione della sede da parte dei dipendenti.