Rifiuti in strada, il fenomeno resiste al "Porta a porta"

TERAMO – A più di un anno dall’introduzione del “Porta a Porta” ci sono ancora sacche di resistenza. Una di queste è in via Don Minzoni, a Villa Mosca, dove i cumuli di sporcizia e di sacchetti “lanciati” direttamente dall’auto sono frequenti nonostante la pulizia periodica effettuata dalla Team ogni 10 giorni. Una puntualizzazione resa dall’assessore all’Ambiente Rudy Di Stefano, chiamato in causa dopo la segnalazione del capogruppo consiliare del Pd, Giovanni Cavallari, sulla situazione di degrado fotografata poche settimane dopo una sanzione esemplare che gli agenti municipali hanno applicato a un cittadino sorpreso a gettare i rifiuti. Quello di via Don Minzoni però , secondo Di Stefano, non è un fenomeno isolato, ma accade frequentemente anche nelle frazioni o in punti come la salita di Casalena e la strada che conduce a Montorio, all’incrocio per Cavoccio. “Ci sono aree della città che sappiamo essere periodico ricettacolo di immondizia – ha detto l’assessore Di Stefano -. Conosciamo le criticità e siamo pronti a intervenire. Certamente l’amministrazione non ricorre alle telecamere ogni qualvolta interviene a bonificare una frazione – replica ancora Di Stefano – a differenza di quanto ha fatto il consigliere Cavallari. Una segnalazione doverosa e che rientra nel ruolo di vigilanza che spetta all’opposizione, ma i modi usati hanno il sapore di una sterile polemica". "Rilevo con amarezza il degradato costume che induce alcuni cittadini ad abbandonare i rifiuti – ha dichiarato il sindaco Maurizio Brucchi -. Siamo così costretti a chiedere una intensificazione dei controlli, con l’applicazione rigida delle misure di deterrenza. Ricordo anche, che il Comune, con uno stanziamento di 60.000 euro ha recentemente bonificato alcune discariche abusive, ma il fenomeno continua a presentarsi e di conseguenza i controlli si faranno più rigidi. Rilevo come ancora una volta la Te.Am sia, per qualcuno, oggetto di attacchi continui, situazione questa che alimenta sempre più il sospetto della strumentalità di certe posizioni".