Ruzzo, si è dimesso il presidente Di Pietro

TERAMO – Il Cda e il presidente del Ruzzo, Giacomo Di Pietro, hanno rimesso il mandato nelle mani dell’assemblea dei sindaci convocata oggi per l’approvazione del bilancio, chiuso all’unanimità con un utile di 150 mila euro. “Ho messo al primo posto il bene dell’azienda – ha commentato Di Pietro – dopo che sono cambiati gli equilibri politici in seno all’assemblea”. Nuovi equilibri sottolineati da tempo dal sindaco Maurizio Brucchi che per il Ruzzo chiedeva di aprire una nuova compagine in virtù dei risultati delle amministrative. "Sono soddisfatto dell’attegiamento di responsabilità che ha dimostrato la quasi totalità del Consiglio di amministrazione. In apertura dell’incontro – ha dichiarto il sindaco – abbiamo ribadito il fatto che il Cda non rappresentava piìù l’assemblea dei sindaci (composta da 20 membri dell’area di centro-destra e 16 di centrosinistra) e di consegenza i componenti hanno preso la decisione pìù giusta". Di natura diversa le considerazioni del Pd dopo le dimissioni. Secondo il segretario provinciale Robert Verrocchio "il centro-destra ha preteso le immediate dimissioni del CdA aziendale, ben prima della fine del mandato previsto nell’aprile 2012, minacciando, altrimenti, di non approvare il bilancio". "Quanto accaduto è inaccettabile prchè  apre una stagione di precedenti pericolosi – ha detto Verrocchio-. I sindaci di centro-sinistra si sono mostrati disponibili a dialogare considerando legittima la richiesta dei colleghi di centro-destra. Ma porre un veto sul bilancio è stato gravissimo. Era un documento condiviso e non andava trattato come argomento di scambio per le poltrone". La nuova assemblea è stata riconvocata per il 25 luglio.