TERAMO – I siti potenzialmente inquinanti lungo il fiume Tordino sono stati passati al setaccio, nel 2011, dall’attività di verifica coordinata dal Centro operativo per l’inquinamento fluviale (Coif) della prefettura. Attraverso l’intervento aereo del Reparto operativo volo della Finanza sono stati rilevati 10 siti ritenuti pericoloso sotto il profilo ambientale: a questi si sono aggiunti i 36 frantoi dove è stata verificata la regolarità degli scarichi delle acque di vegetazione della lavorazione delle olive. Ai controlli hanno partecipato anche il Noe dei carabinieri, il Corpo forestale e la polizia provinciale, oltre all’ufficio circondariale marittino per il monitoraggio costante delle foci e del litorale. Dei 10 siti pericolosi, per uno sono state accertate violazioni con informativa all’autorità giudiziaria; per 5 sono in corso indagini e approfondimenti, per gli altri 4 è stato verificato il ripristino delle condizioni anomale rilevate e documentate dal Noan della Finanza. Dei 36 frantoi verificati, 6 hanno presentato violazioni amministrative: per la maggior parte di essi però è invece risultato che le sanze sono state consegnate a ditte autorizzate e che le acque di vegetazioni sono state accumulate in idonee vasche ed utilizzate per la fertirrigazione, nel rispetto delle procedure previste. Nel futuro sarà posto sotto attenzione il torrente Vibrata.
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