L'Abruzzo vuole giocare al tavolo del futuro dei Fondi europei

PESCARA – «Per il futuro dell’Abruzzo a Bruxelles in questi mesi si sta giocando una partita decisiva». Lo ha detto il presidente della Regione, Gianni Chiodi, parlando del futuro dei fondi strutturali europei e sulle capacità di intervento della Regione Abruzzo. «Mi riferisco in particolare alle cosiddette regioni ‘in transizione’, cioè regioni che sono uscite dall’Obiettivo Convergenza e si apprestano a gestire nel periodo 2014-2020 un periodo di uscita morbida. Per queste regioni la Commissione Europea ha pensato un regime di aiuti ad hoc ed è un’impostazione che noi condividiamo». In Italia le regioni cosiddette in transizione, cioè regioni che secondo i dati statistici hanno un reddito pro-capite che va dal 75 al 90% della media europea, sono Abruzzo, Sardegna e Molise e per esse «nei prossimi anni si gioca una partita importante, perché solo queste regioni in Italia potranno accedere a quel regime di aiuti pensato dall’Ue. Il governo nazionale – ha detto Chiodi – ha un’altra impostazione o almeno ha mostrato di averne un’altra che intende far valere presso la Commissione Europea. Noi siamo invece convinti di portare avanti in Europa quell’idea di regimi ad hoc pensata dalla Commissione. In ballo – ha chiarito Chiodi – ci sono 39 miliardi di euro che dovranno essere distribuiti per il prossimo 2014-2020 in favore di quelle regioni in transizione che sono presenti in Francia, Germania e Inghilterra oltre all’Italia. Capite benissimo che si tratta di una partita importante, anche se sono convinto che alla fine la Commissione Ue non si tirerà indietro». In questo senso, il presidente della Regione ha annunciato che «in occasione degli Open days in programma ad ottobre a Bruxelles, ho intenzione di incontrare i responsabili dei gruppi politici per avviare la necessaria mediazione politica».