Paolucci (Pd): «Ecco perché ho revocato l'incarico ad Ilaria De Sanctis»

TERAMO –  Pd contro Pd: il segretario regionale Silvio Paolucci chiarisce i perché dell’allontanamento di Ilaria De Sanctis. «Innanzitutto – esordisce Paolucci – la revoca di un incarico fiduciario non può essere definita espulsione. L’idea di comunicare l espulsione e’ propria della persona che intendere lucrare sul vittimismo». In sostanza Paolucci precisa che la revoca è stata stabilita perché Ilaria De Sanctis sarebbe rimasta in silenzio durante gli incontri ufficiali del partito in cui si discuteva del tema del riordino delle Province, per poi intervenire, sulla stampa, attraverso un comunicato, «con un attacco,personale ed infondato, a freddo che ha avuto il solo effetto di fare un favore inatteso alla destra della Provincia di Teramo». Paolucci non ha quindi intenzione di tornare sui suoi passi, così come invece gli è stato chiesto ieri dai rappresentanti dei circoli comunali del Pd, che hanno fatto quadrato attorno alla segretaria comunale, mentre altre figure di spicco, come Robert Verrocchio o Manola Di Pasquale hanno preferito non commentare la vicenda, ribadendo che si tratta di questioni interne al Pd che non avrebbero dovuto avere un’eco mediatica così forte, tanto da far parlare di spaccatura interna. Secondo Paolucci il comportamento di Ilaria De Sanctis ha denotato una «mancanza di rispetto» verso chi ha partecipato ai dibattiti del partito, investendo il proprio tempo. Paolucci, sulla vicenda delle Province, attacca anche il centrodestra. «Hanno soffiato in maniera violenta sul fuoco dei campanili e delle paure dei cittadini,pensando al proprio interesse elettorale. Campanili, qualunquismo non più alimentabili con la spesa pubblica. Il Pdl ha giocato sporco in questo senso. E esprime la peggiore classe dirigente proprio a partire da Brucchi, Catarra e Chiodi. Il Pdl che governa tutto era chiamato a pianificare una nuova distribuzione dei poteri locali, ed è finito con il parlare il linguaggio delle curve da stadio da una parte e dall’ altro, in Regione, ha preferito lavarsene le mani. E c’è stata paura di pensare davvero agli interessi delle future generazioni. Peccato ci sia un pezzo del gruppo dirigente del Pd che corre dietro  queste dinamiche. Ma la stragrande maggioranza del Pd a partire da Teramo è ben altro rispetto a questa surreale rappresentazione di alcune persone che ricoprono alcune funzioni non essendone all’ altezza».