TERAMO – Sono 120 i lavoratori della ditta “Martelli” di Ancarano, che si occupa di lavorazioni tessili per grandi machi dell’alata moda, che rischiano di restare senza lavoro e che stamattina hanno protestato davanti la sede della Provincia in piazza Garibaldi. Intanto una delegazione di Rsu e dei tre sindacati Cgil, Cisl e Uil, ha incontrato la proprietà dell’azienda. I problemi sono iniziati con il trasferimento della produzione nella sede legale dell’azienda, a Toscanella (Bologna), e adesso i lavoratori si trovano con contratti di solidarietà o in cassa integrazione. «Siamo in una fase di stallo – spiega Alessio Bruni, portavoce dei lavoratori – la produzione è ferma e molti di noi si sono trovati senza lavoro da un giorno all’altro. Nel 2005 l’azienda contava più del doppio dei dipendenti di oggi, molti sono già stati mandati a casa eppure si tratta di un’azienda solida, che ha sedi anche all’estero, in Tunisia, Marocco, Turchia e Romania, dove la manodopera costa molto meno. Ci auguriamo un epilogo positivo anche se le promesse che ci sono state fatte finora non hanno avuto alcun seguito».
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