Dal Pd accuse all'esecutivo in Regione: «Blocco istituzionale senza precedenti»

TERAMO – "Esiste in Regione Abruzzo un blocco istituzionale e politico sia in Consiglio, che in Giunta, che non ha precedenti nei 40 anni di storia delle Regioni". Lo sostiene il Capogruppo del PD Camillo D’Alessandro, che questa mattina a Pescara – insieme ai Consiglieri Sclocco, D’Amico, Ruffini, Di Pangrazio – ha lanciato dure critiche alla maggioranza. "Ad oggi – ha puntualizzato D’Alessandro – ci sono 258 progetti di legge giacenti nei cassetti, che non sono mai arrivati in Commissione o che vengono continuamente rinviati. Il problema è oggi vengono rinviate direttamente le sedute delle Commissioni, tanto che martedì la Conferenza dei Capigruppo non si è potuta riunire perché non c’erano argomenti da inserire all’ordine del giorno del Consiglio regionale". Secondo il Pd, tra i progetti di legge ‘sospesi’, ce ne sono alcuni strategici per il futuro della Regione: dalla legge urbanistica (assegnata alle Commissioni 1320 giorni fa) a quella sulle attività estrattive (1030 giorni), dalla legge elettorale (1000 giorni) alle norme in materia di edilizia residenziale pubblica (400 giorni). "Chiediamo un cambio di rotta – ha aggiunto il Capogruppo – perché questo atteggiamento sta facendo perdere tempo prezioso all’Abruzzo. Per questa ragione abbiamo investito il Vice Presidente Giovanni D’Amico a portare all’attenzione dell’Ufficio di Presidenza la nostra ‘svolta di fine legislatura’". Tra le proposte avanzate dal Gruppo del PD la modifica del calendario dei lavori all’Emiciclo (dal lunedì al venerdì e non dal martedì al giovedì come oggi), convocazione del Consiglio regionale ogni settimana (e non ogni due come avviene adesso), immediata calendarizzazione dei progetti di legge strategici tra cui le norme in materia edilizia, urbanistica, la riforma degli enti, il piano dei trasporti, l’housing sociale e il nuovo piano sanitario regionale, così da mettere fine al regime commissariale. "C’é poi la vicenda – continua D’Alessandro – dei progetti di legge approvati e mai applicati, come le norme a sostegno delle imprese. O la questione della riforma degli enti, che a oggi, nonostante le leggi di riordino, non sono stati né sciolti, né liquidati: sono semplicemente commissariati da 4 anni, con la conseguenza di un blocco totale della loro operatività".