L'Abruzzo naturale preferito dai grandi film

GIULIANOVA – Lo definiscono settore strategico, ma per l’Abruzzo rappresenta solo l’un per cento del prodotto interno. Di turismo e cineturismo si è parlato oggi a Giulianova nel convegno inserito nella manifestazione dedicata a Dina Migliori e organizzata dall’Istituto Alberghiero "Crocetti-Cerulli". I paesaggi abruzzesi hanno fatto da set naturale di film famosi ("Lady Hawke", "Il nome della rosa", "The American", e molti altri fino al noto "Parenti serpenti"), ma le ricadute sul territorio sono state deludenti. «Se maneggiato con cura, il cineturismo può essere strumento di grande valorizzazione del territorio – ha sostenuto l’Assessore regionale al Turismo e vice-presidente Enit, Mauro di Dalmazio – Ma questo non significa solo spendere risorse. Le produzioni non possono creare la ‘destinazione’, ma inserirsi in essa». Concetto molto chiaro, che evidenzia come alcune volte la mancanza di strategie delle varie ‘film commissions’ obbliga a spese che non portano valore aggiunto. Anche se, come ha testimoniato Michelangelo Messina, del Centro Studi sul cineturismo, per un euro investito sul cinema ne ritornano 3,54, le poche risorse rimaste alle amministrazioni vanno maneggiate con cura. Detto questo, l’Abruzzo rimane uno degli scenari paesaggistici preferiti dai cineasti di tutto il mondo e, in quest’ottica, la creazione di filiere turistiche come la DMC (Destination management Company) e PMC (Product Management Company), fornitrici di servizi aggregati, non può che far bene. Al convegno hanno preso parte, oltre al direttore di Hoteldomani, Renato Andreoletti, moderatore, i professori dell’Università di Teramo, Pasquale Iuso, Andrea Sangiovanni, Bernardo Cardinale («Se un territorio non è valido imprenditorialmente, non lo è neanche dal punto di vista turistico – ha detto -»), Claudio Ucci, esperto di marketing territoriale e Manolo di Pietro, General manager di Narramondo Tour.